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Teleperformance: per il call center di Taranto “i dirigenti hanno continuato a opporre il muro del ricatto” Donatella Duranti, parlamentare, commenta la rottura delle trattative azienda-sindacati

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Di seguito la dichiarazione di Donatella Duranti, parlamentare, diffusa dalla segreteria provinciale di Taranto di Sinistra ecologia e libertà:

“Questo pomeriggio ho discusso in Aula una interrogazione urgente sulla vertenza Teleperformance, che mette a serio rischio oltre 2000 fra lavoratrici e lavoratori della città di Taranto.

Di oggi, infatti, la notizia della rottura della trattativa fra i sindacati ed i vertici della azienda, avvenuta durante il tavolo convocato a Roma da Confindustria con tutte le parti coinvolte.

I dirigenti hanno continuato ad opporre il muro del ricatto alle rappresentanze sindacali confermando la societarizzazione del polo di Taranto, che andrebbe ad acuire in maniera irreparabile la già difficile situazione sociale ed occupazionale del capoluogo jonico.

Ho chiesto alla Ministra Guidi la convocazione immediata di un tavolo interministeriale nazionale che affronti in maniera risolutiva una vertenza che va avanti da troppo tempo, e che ciclicamente mette a repentaglio il futuro di migliaia di famiglie.

La risposta ottenuta, come spesso accade, è stata vaga ed intrisa di semplici buoni propositi.

La Ministra ha ricordato l’esistenza di un tavolo nazionale che si occupa delle problematiche del settore dei call center , che ad onor del vero mi risulta non venga convocato da ormai troppi mesi, e si è limitata ad auspicare che le amministrazioni non utilizzino il regime del massimo ribasso nelle gare per l’aggiudicazione degli appalti, dichiarandosi infine disponibile all’apertura di un tavolo nazionale, accusando le parti però di non averne ancora fatto richiesta.

Ho trovato queste ultime affermazioni inaccettabili.

Un Ministro della Repubblica ha il dovere di adottare provvedimenti e non auspici, e per quanto riguarda la convocazione di un tavolo nazionale, i sindacati tutti hanno lanciato l’allarme sin da gennaio di quest’anno ed io, insieme ad altri parlamentari jonici, ho inviato richiesta scritta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una decina di giorni fa.

Mi auguro che il Governo si attivi immediatamente per risolvere la situazione della seconda realtà produttiva di Taranto e per risarcire le lavoratrici e i lavoratori dei sacrifici sostenuti in questi anni con una soluzione definitiva, che riconosca il loro diritto alla stabilità del posto di lavoro e ad una giusta retribuzione.”


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1 Comment

  1. una cosa mi pare chiara. Teleperformance è un’impresa privata e come tale il suo obiettivo primo è di essere profittevole. Il problema sociale conseguente all’eventuale chiusura non le compete. Casomai compete allo Stato. Non si capisce che soluzione proponga il sindacato *all’azienda*. Dice “cattivi ricattatori” e basta. Non si capisce nemmeno perché si parli di ricatto quando un’azienda deve chiudere perché perde soldi. Meglio 20 ore che mandare anche queste attività all’estero, no? Piuttosto ad una scissione in bad e good company che di fatto separa commesse in perdita da commesse profitevoli mi pare artificiosa e pone la base per una opposizione legale, in quanto finalizzata solo ad aggirare le norme sui licenziamenti, e non a dividere rami di business diversi. Il 30 giugno è domani. Sindacati, smettetela di baccagliare e fate il vostro lavoro, se ne siete capaci!

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