La foto di home page fa riferimento al territorio di Martina Franca. Rotoballe di fieno, da buttare perché rovinate dall’acqua del nubifragio che si è verificato l’altro ieri pomeriggio. La Regione Puglia prospetta la richiesta dello stato di emergenza perché dal foggiano al Salento i danni in agricoltura sono stati notevolissimi per le bombe d’acqua di questi giorni. La situazione cambia totalmente in queste ore. Si va verso l’estate del calendario e anche verso l’estate meteorologica con sole e caldo, temperature che all’inizio della prossima settimana (se non prima) supereranno, secondo le previsioni, i trenta gradi.
Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
Con le quotidiane e violente bombe d’acqua da nord a sud della Puglia le campagne sono impraticabili, con gli allagamenti che non consentono agli agricoltori con i trattori di entrare nei campi per verificare l’ammontare effettivo dei danni ed intervenire sulle colture per salvare le produzioni. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che chiede la dichiarazione dello stato di calamità su tutto il territorio regionale, a seguito degli effetti dell’ennesima ondata di maltempo delle ultime ore che hanno lasciato un vero e proprio disastro nelle campagne, con danni incalcolabili sull’uva da vino, sulle ciliegie, su frutta e ortaggi in pieno campo, sul foraggio, sull’orzo, mentre sempre più a rischio sono il grano e l’uva da tavola.
Tra Minervino e Spinazzola i campi di orzo da birra sono affogati dalle piogge violente, mentre le piante di pomodori appena trapiantate sono affogate o trascinate via dall’acqua – insiste Coldiretti Puglia – con l’impossibilità di procedere con nuovi impianti perché le campagne sono impraticabili.
In fumo il 40% della produzione degli asparagi in Capitanata ma anche i vigneti sono pesantemente attaccati dalla peronospora, mentre è già andato perso in Puglia oltre il 60% del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle – aggiunge Coldiretti Puglia – perché è stato allettato dalle violenti piogge e snaturato per cui risulta duro e privo delle sostanze nutritive, con ritardi di oltre 15 giorni nella raccolta. Il rischio è l’ulteriore aumento del costo dei mangimi, schizzati già a causa del rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais, cereali e foraggio anche a causa dell’attuale crisi Ucraina – spiega Coldiretti Puglia – con gli allevatori che devono garantire scorte di cibo agli animali chiusi nelle stalle, mentre in provincia di Lecce una violenta grandinata ha colpito duramente la produzione di pomodori.
Frutta e ortaggi distrutti dalla grandine, teloni di uva da tavola strappati dal vento, foraggio per l’alimentazione degli animali perduto, trapianti in enorme ritardo per i campi resi impraticabili per le bombe d’acqua, colture affogate dai nubifragi, ma le recenti straordinarie e violente precipitazioni – dice Coldiretti Puglia – non hanno risparmiato il settore vitivinicolo creando un ambiente favorevole alla diffusione della peronospora, una malattia fungina che può causare gravi danni alle viti e compromettere la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto. I tecnici sul territorio – afferma Coldiretti Puglia – stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province, con una conta dei danni al momento a macchia di leopardo in alcuni vigneti del 60/70% di prodotto perduto a causa degli attacchi della peronospora. In alcuni vigneti, tra l’altro, è tuttora impossibile procedere con i trattamenti – insiste Coldiretti Puglia – perché le campagne sono allagate e quindi impraticabili, mentre dove possibile si sta procedendo ad effettuare i rilievi tecnici in modo che la Regione Puglia possa attivare tutti gli strumenti idonei a sostenere le aziende vitivinicole in questo momento di grave criticità.
Il maltempo, con temperature più basse della media stagionale, bombe d’acqua e vento forte, dopo la lunga siccità, ha colpito gli alveari e taglia i raccolti di miele in primavera – ricorda Coldiretti Puglia – con una perdita di produzione dei mesi di aprile e maggio 2023 pari anche dell’80% rispetto alla scorsa stagione.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.