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Margherita di Savoia: le saline a un passo dal diventare straniere Il secondo impianto per grandezza nel mondo è nel mirino di austriaci e francesi

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Di Nino Sangerardi:

Cambia la proprietà in capo alle saline di Margherita di Savoia? Sembra di sì.
Interessati alla compravendita i tre gruppi europei più importanti del settore: Salin Austria, Sudsalz e Groupe Salins. Quest’ultimo–produce 4 milioni di tonnellate di sale all’anno negli impianti di Francia, Senegal, Spagna, Tunisia e Italia (Rozzano, provincia di Milano)–avrebbe scelto la banca d’affari Mediobanca per sondare l’acquisizione di Atisale spa, società che possiede le saline, controllata da Salapia Sale spa.
Non florida la situazione finanziaria di Atisale spa. A gennaio 2015 i vertici societari hanno avanzato richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Foggia, che ha nominato un commissario.
Si vocifera che il fatturato annuale di Atisale spa sarebbe nella misura di 36 milioni di euro, con utile operativo di un milione, mentre la debitoria, gran parte nei confronti delle banche, pari a 60 milioni.
Le saline della città foggiana sono le più grandi a livello europeo e le seconde al mondo. Notevoli le dimensioni: 20 chilometri di lunghezza e 5 in larghezza. La produzione annua di sale è di 5.500.000 tonnellate, prima in Europa.
Gestite dallo Stato, tramite Ente italiano Tabacchi, nel 1994 passano nelle mani di Atisale srl e successivamente, anno 2000, dentro l’assetto proprietario di Salapia Sale spa.
Dunque, le storiche saline pugliesi, come molte produzioni e risorse italiane nel corso degli ultimi cinque anni, rischiano di essere cedute a multinazionali straniere.
E gli imprenditori delle Puglie o italici? Assenti.


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