Luciano Violante, Donato Bruno e Luigi Vitali. I primi due per la Corte costituzionale, il terzo per il Consiglio superiore della magistratura. Pugliesi, di nascita o di adozione. Non ce la fanno proprio ad essere eletti. Finora, almeno.
Ieri, all’undicesimo tentativo di elezione dei giudici costituzionali, ci è andato abbastanza vicino Donato Bruno: il candidato di Forza Italia ha preso 544 voti, ne servono 570 per arrivare al quorum dei tre qunti dell’assemblea (Camera e Senato riuniti). Violante si è fermato alla quota del giorno prima, 526. Oggi alle 16,15 nuova convocazione, la dodicesima, per votare. Ancora i due candidati dell’intesa Pd-Forza Italia, salvo sconvolgimenti dell’ultimo momento.
Luigi Vitali, a sua volta, non ce l’ha fatta (almeno finora) ad essere eletto membro laico del Consiglio superiore della magistratura. Nel suo caso siamo a otto battute a vuoto. E dire che è candidato ufficiale, oltre che di Forza Italia, anche del Pd, è di ieri il chiarissimo sms arrivato ai deputati democratici dai vertici del partito con le indicazioni di voto: Violante-Bruno e Vitali. Ma niente, per il francavillese ex deputato. Il movimento 5 stelle non vuole neanche sentirne parlare e anche in settori del Pd, uno con due inchieste giudiziarie a carico, non è molto gradito. Si riprova oggi, anche per Vitali.