Un tarantino, tornato da Londra con un po’di sterline avanzate, ha deciso di cambiarle nuovamente in euro. Per il percorso più sicuro in assoluto è andato alla Banca d’Italia, sede di Taranto. Bene, la nostra banca nazionale non ha soldi da cambiare, se è vero come è vero che il nostro cittadino tarantino è stato mandato all’ufficio postale. Allora il cittadino è andato alla posta, ha consegnato le banconote e in cambio ha ottenuto una ricevuta, oltre al corrispettivo in euro naturalmente.
Qualche ora di tempo e al cittadino tarantino, che già aveva perso il suo bel tempo per andare a girovagare per uffici, è arrivata una telefonata dall’ufficio postale centrale di Taranto: scusi ma dovrebbe tornare domani perché una banconota da 50 sterline (vale circa 63 euro) che ci ha consegnato è fuori corso dal 30 aprile, salvo poter essere ancora spesa in Gran Bretagna. Il cittadino, ignaro del fatto che la banconota non fosse più valida e perfettamente in buona fede, ha così perso una giornata di lavoro ed è andato all’ufficio postale, dove non ha cambiato nulla di quanto già fatto ieri, perché dal suo punto di vista è tutto a posto. Ha firmato una ricevuta, ha dato i soldi britannici e ha ricevuto euro. Dall’ufficio postale la sollecitazione affinché si riprendesse quella banconota fuori corso e al suo chiedere cosa farsene, ecco il consiglio dell’impiegata: vada alla Banca d’Italia. Cioè, l’ufficio dal quale era stato mandato alla posta. Vedetevela direttamente fra voi, ha suggerito il cittadino. Un suggerimento che è perfino banale. Ma che è costato due giorni di giri per uffici, burocrazia, il contatto con quello che tutto è tranne semplificazione. Corredato anche da un percorso complessivo superiore ai cento chilometri, dalla provincia (dove risiede) al capoluogo.
(immagine: la banconota da 50 sterline in corso dal 2001)
Se non fosse cosi non saremmo in italia (volutamente minuscolo)
orfano di patria……..
italietta. O no!!!!???