Altoforno 4 del siderurgico Ilva di Taranto.
Stamani intorno alle sette e un quarto, Giacomo Campo aveva iniziato da poco il turno di lavoro.
Addetto, quale dipendente della Steel service (azienda dell’appalto Ilva) alle pulizie dei nastri trasportatori, da uno di questo nastri il 24enne lavoratore di Manduria (residente, secondo fonti, a Roccaforzata) è stato travolto e ucciso.
Di seguito una dichiarazione del deputato Gianfranco Chiarelli:
Ancora un morto in Ilva! Ancora una volta siamo costretti a registrare l’ennesimo incidente che spezza una giovane vita. Ora ci sarà l’inchiesta di rito, forse si individueranno delle responsabilità, ma nessuno ridarà alla famiglia un figlio. La realtà è che lo stabilimento continua a macinare debiti su debiti, è ormai fuori dal mercato, e produce ancora inquinamento e morte. E’ giunto il momento che il governo assuma decisioni serie, dopo aver temporeggiato con provvedimenti che sono serviti solo a prendere tempo. Se, come ha ribadito Renzi, non si può ipotizzare un Sud deindustrializzato, è parimenti vero che non si può pensare di continuare nella totale attuale incertezza. Si ponga fine alle attese e si definisca subito il destino dell’acciaieria, presentando un piano serio di ambientalizzazione e soprattutto messa in sicurezza degli impianti. Auspico che tutte le rappresentanze istituzionali tarantine si uniscano, mettendo da parte le appartenenze politiche, per la difesa del nostro territorio, del nostro futuro, della nostra salute e della stessa vita. Alla famiglia del giovane operaio la mia vicinanza e il cordoglio ma, soprattutto, l’impegno perché si faccia piena luce sull’accaduto e si ponga fine a questa mattanza.
(foto di Giacomo Campo: diffusa su gruppo facebook Sei di Taranto se… ; foto in basso, il luogo dell’incidente)