La prefettura di Taranto in questi giorni, e da tempo ormai, è un viavai di vertenze di lavoro. Stamani si presentano a protestare i 123 di Itn confezioni, azienda martinese del settore abbigliamento. Quelle persone sono senza cassa integrazione da sei mesi. Sono alla fame insomma.
Ieri è stata la volta dell’incontro fra il prefetto e una rappresentanza sindacale riguardo alla vertenza della raffineria Eni. Altri posti di lavoro a rischio. Domani, ancora in prefettura, nuovo capitolo della vicenda-Eni, con il prefetto Sammartino che ha convocato alcuni alti dirigenti del colosso energetico.
C’è poi la Vestas, C’è poi una miriade di altre vicende, da quelle piccole a quelle grandi, e sullo sfondo di tutto l’Ilva con i suoi problemi.
Singole vertenze. Per capire quale sia il livello della crisi, noi abbiamo voluto però mettere insieme tutti i numeri, che ci parlano di quasi 115 mila persone a spasso, in questa sola provincia ionica. Praticamente è come se una città, neanche piccolissima, fosse fatta solo di disoccupati.
Soluzioni? Averne. Oddio, la riconversione industriale in senso “green” e hi-tech è una strada, vedi ciò che accade a Grottaglie con l’Alenia, unica reale speranza, attualmente, per un intero territorio provinciale. Almeno è un punto di partenza. Però è nettissimamente minoritario rispetto a quello che rappresenta il resto del dato occupazionale in provincia, in cui fra l’altro, è preoccupante la situazione di Martina Franca. Molto preoccupante e, c’è da temere, molto sottovalutata.
(foto: fonte corrieredelgiorno.com)