Di seguito un comunicato diffuso dal centro antiviolenza “Rompiamo il silenzio” di Martina Franca:
Un’altra donna è stata colpita – per fortuna non è in pericolo di vita – per mano di suo marito. Questa volta è successo nella nostra città, Martina Franca, a ricordarci che la violenza maschile sulle donne è “democratica”, colpisce a qualsiasi latitudine e non fa distinzioni di razza, classe, età. Alla donna, ora ricoverata al SS. Annunziata di Taranto, la nostra vicinanza.
A tutte le donne che vivono una relazione violenta ricordiamo: 𝐢 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐀𝐧𝐭𝐢𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐞 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞.
Di seguito vi riportiamo una nostra nota per fare chiarezza sui fatti.
La signora accoltellata domenica 15 ottobre, dal marito con cui era sposata da 35 anni, in centro abitato in Martina Franca, aveva già denunziato, ad agosto di quest’anno il marito per maltrattamenti in famiglia, unitamente al figlio maggiorenne, che aveva subito le aggressioni dirette dal padre.
Sempre ad agosto la signora si era rivolta al centro antiviolenza e si era allontanata dalla casa coniugale per trasferirsi a casa del figlio. Dalla valutazione del rischio di recidiva misurato con il metodo S.A.R.A. inviata in data 28 agosto alla Caserma dei Carabinieri, risultava un rischio elevato per il quale si auspicava un provvedimento cautelare. Tuttavia il 6 settembre la donna comunica al Centro Antiviolenza di aver ricevuto, ex art. 408 cpp, comunicazione della Procura della Repubblica competente di richiesta di archiviazione.
E’ la cronaca di un “𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐜𝐢𝐝𝐢𝐨 𝐚𝐧𝐧𝐮𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐨”: vi sono, in questa vicenda, tutti gli elementi per capire sin da subito che la donna è stata vittima di maltrattamenti in famiglia, che aveva paura di denunziare, anche per proteggere i suoi figli, e che il coraggio, avuto dopo 35 anni di matrimonio, le è costato caro.
La donna si è affidata alle istituzioni, ha denunziato, ma non è stata ascoltata, non è stata protetta; quante ancora dovranno essere accoltellate o uccise? Nella stampa si legge “quali sono le motivazioni alle origini de gesto”?, “il motivo che ha scatenato la furia?”: 𝐬𝐢 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨.
𝐔𝐧’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐟𝐚 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐟𝐞𝐫𝐨𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐮𝐨𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐝 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐟𝐮𝐦𝐚𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐟𝐞𝐧𝐨𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚 𝟏𝟐𝟔𝟗 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐮𝐜𝐜𝐢𝐬𝐞 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐚𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐧𝐞𝐫 𝐝𝐚𝐥 𝟐𝟎𝟏𝟐 𝐚𝐝 𝐨𝐠𝐠𝐢, 𝟖𝟏 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐝𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨 𝐚 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟑.
Alla donna, ricoverata all’ospedale SS. Annunziata, esprimiamo la nostra vicinanza. Il nostro augurio più caro è che possa riprendersi al più presto dalle ferite inflitte al suo corpo e alla sua dignità.
Rete delle Donne Costituenti – Puglia Giulia giornaliste Puglia