Forse per cercare di distogliere l’attenzione rispetto alle responsabilità del presente, o forse perché il disco sui disastri del passato è rimasto nel lettore e non si riesce a rimuoverlo, amministratori e tifosi a prescindere dell’amministrazione comunale di Martina Franca se ne vengono sempre con questi famosi disastri del passato. Che loro devono correggere e, a sentirli parlare, sembrano Atlante (sapete, quel tizio con il pianeta sulle spalle).
Oggi, lo diciamo subito, la cosa sarà un po’lunghina.
E inizia con una premessa, doverosa: il sottoscritto, nel passato dell’amministrazione pubblica locale, ha lavorato come addetto stampa, quando amministrava il centrosinistra (1999-2001) e quando amministrava il centrodestra (2008-2011). Lavoro: svolto anche, in sede di uffici stampa istituzionali, in un altro Comune del territorio e nel contesto del parlamento europeo. Il sottoscritto, nominato assessore comunale all’Ambiente di Martina Franca dal precedente sindaco nell’ambito della giunta tecnica, rimandò indietro la nomina. Il lavoro è una cosa, l’amministratore pubblico un’altra cosa.
E ora i fatti della Tradeco, del tributo Tares e del perché siamo qui a parlare di questa vicenda. Dando un’occhiata a come si sviluppava il dibattito in internet, nei social network locali, ieri al sottoscritto è capitato di leggere alcune considerazioni di tale Franco Marino. Cittadino impegnato, che si produce in perplessità sul fatto che i giornalisti stiano insistendo su questa storia del tributo Tares. Allora: i giornalisti, e il sottoscritto pensa di poter parlare anche a nome degli altri, fanno quello che credono, in autonomia. Nel caso specifico, il sottoscritto ritiene che descrivere come fa, il caso-Tares, è la maniera giusta per farlo. Punto. Che piaccia o non piaccia ai Marino.
E ora veniamo alle considerazioni di tale Franco Marino riguardo ai politici, a questa amministrazione che se dovesse fare solo una parte del promesso farebbe molto più di quello che non si fa in tema di rifiuti dal 1993, e riguardo al fatto che, secondo tale Franco Marino, i vecchi devono andare via. Tralasciamo il fatto che ha chiamato idioti quelli che ci hanno governato finora, ma chissà se lo tralasciamo poi proprio tutti.
Ma che bel campionario di contraddizioni.
Tutte si possono riassumere nel racconto dell’origine dell’appalto Tradeco, che è appunto del 1993. Ma che venne assegnato qualche mese prima. Nella commissione che aggiudicò quell’appalto c’era l’attuale assessore comunale alla Cultura, Antonio Scialpi. La giunta che nominò quella commissione e ne attribuì i compensi era composta, fra gli altri, dall’attuale capo dello staff del sindaco, Lorenzo Micoli. Poi, per una vicenda legata proprio ai gettoni di presenza (a parere del sottoscritto, assolutamente legittimi) attribuiti ai membri della commissione dell’appalto-rifiuti, ci fu anche un’indagine della magistratura contabile e ci furono anche le dimissioni di due assessori (che non presero una lira, in quella storia: sia chiaro) Francesco Semeraro e Lorenzo Micoli. Loro erano del Pds, furono gli unici a dimettersi fra tutti gli assessori della giunta in carica, perché ritenevano insopportabile un dubbio nei loro confronti e perché quel partito era in primissima linea, soprattutto in campo locale, in tema di questione morale. Chi subentrò in consiglio comunale a Semeraro e Micoli? Subentrarono Pietro Fumarola, imprenditore nel settore del catering, e, udite udite, Franco Ancona.
Ricapitolando: i vecchi sono tutti nell’amministrazione in carica o nello staff, non ce n’è uno all’opposizione attuale. E va detto anche che l’attuale sindaco non era manco il più importante, dei vecchi: era la riserva, anche perché con gente del calibro di Scialpi, Micoli, Oliva, De Giorgio, Semeraro, più della riserva, l’elettorato, non te la faceva fare.
Torniamo alle affermazioni di tale Franco Marino: vogliamo buttar giù i vecchi? Lo si faccia. Ora avete anche i nomi.
Vogliamo proseguire l’analisi dal periodo 1993 in poi? Anzi, da prima, compresa l’amministrazione in epoca di assegnazione dell’appalto alla Tradeco.
Le amministrazioni comunali susseguitesi nel tempo a Martina Franca:
1990-1993 centrosinistra, sindaco Michele Conserva (a causa di un ribaltone: la migliore di tutte, se è permesso un parere)
1993-1994 centrosinistra, sindaco Martino Margiotta
1994-1995 centrosinistra, sindaco Vitantonio Zizzi che anni prima era stato presidente della commissione aggiudicatrice dell’appalto alla Tradeco
1995-1998 (a causa di un ribaltone) centrodestra, sindaco Vitantonio Zizzi
1998-2001 centrosinistra, sindaco Bruno Semeraro
2002-2007 centrodestra, sindaco Leonardo Conserva
2007-2011 centrodestra, sindaco Franco Palazzo
Ci sono stati tutti, insomma. Ma di chi c’era all’inizio, cioè in epoca di assegnazione e avvio dell’appalto Tradeco, tutti hanno lasciato la politica. Tutti tranne tre: Ancona, Micoli e Scialpi. E sono tutti da una parte, il centrosinistra oggi al governo cittadino. C’era anche Pierdomenico Gallo, che fece l’assessore nel 1994 e che fino a qualche settimana fa è stato segretario generale del Comune: ma ora è in pensione, lui ha chiuso qui.
Volete parlare dei vecchi? Volete farli fuori? Bene, avete i nomi.
Oppure potreste iniziare a parlare con cognizione di causa.
Lasciate stare il passato e non parlatene più a sproposito. Che fate più bella figura.
Parliamo invece del sindaco attuale, che parla dei disastri del passato degli altri (che ci sono) ma che, insomma, nel passato c’era e che adesso dovrebbe dare qualche rispostina riguardo al presente. Ma non la dà. Da 25 giorni ormai. Lui, Franco Ancona, non risponde, e da qui la domanda parte di nuovo. Anche oggi e ogni giorno.
Per lei, sindaco di Martina Franca, è normale che un conto riportante 334 mila euro e un conto che poi quei 334 mila euro non li riporta più, hanno lo stesso totale?
Questo totale è l’origine della determinazione del tributo Tares, che viene pagato con soldi dei cittadini: 9 milioni 168 mila 405,72 euro.
Agostino Quero
Di seguito, a colori e con il logo aziendale, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco (gestore del servizio rifiuti) al Comune di Martina Franca il 2 settembre 2013; a seguire, monocolore, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco al Comune di Martina Franca il 16 luglio 2013. Si notino, per ciascun prospetto riassuntivo, la voce CK (ammortamenti, per intendersi) e il totale:
Egregio dott. Quero, complimenti per la stesura, chiara e lineare.
Anni fa, mi capito’ di dovermi giustificare per una mio comportamento poco chiaro, in ambito lavorativo, niente di particolare, ma nella situazione era evidente una mia responsabilità. Dopo aver ascoltato le mie prolisse ed articolate, nonché sciocche interpretazioni, il mio interlocutore chiuse la faccenda semplicemente dicendo ” la prossima volta stai zitto, fai più bella figura”.. Credo che il nostro caro primo cittadino fa tesoro della stessa massima, e non solo per la questione Teres, ma per un mucchio di altre situazioni….
Solo la verità.
Per il trio (commento moderato in questa parte) palazzo ducale (Ancona Miccoli e Scialpi) questo è il canto del cigno
Grazie per il suo intervento. Non sono d’accordo. Il passato non è da prendere e buttare. Guardi che Micoli, le faccio un esempio, si dimise da consigliere comunale in una serata drammatica, ci furono anche le lacrime. E non aveva preso letteralmente una lira. Né lui né nessun assessore. In quanto ai membri della commissione, fra cui Scialpi, si presero l’onere di affrontare il tema dell’appalto dei rifiuti, una responsabilità enorme. Quello che è inaccettabile non è il passato, è il qualunquismo di chi non sa manco di cosa parla. (agostino quero)
Montanaro, non ti mettere anche tu: tra TARSU, TIA, TARES, TASI, TRISE, TUC, adesso anche TERES. Sto scherzando, naturalmente, ma potrebbe essere un assist per una nuova tassa.
Comunque, la storia è scritta!!!
Veritas filia temporis!
Oppure, se piace di più, in spazzatura veritas
Grazie per il suo intervento. Mi pregio comunicarLe ufficialmente che, essendo Lei stato un amministratore pubblico di Martina Franca nel passato, Lei è un idiota. Stando almeno al pensiero di tale Franco Marino. Contento? (agostino quero)
Grazie dott. Quero. Grazie a nome di tutta la città onesta. Sappiamo benissimo che per lei è solo il suo dovere, ma per noi no… il lavoro che sta svolgendo ci consente di credere in un futuro migliore.
Grazie per il suo intervento. No, io non sono il paladino degli onesti e, detto con chiarezza, considero il sindaco una persona di specchiata onestà. Quindi non è questo il parametro, anche se le sue parole sono molto importanti e di questo la ringrazio. Il problema sono le procedure. Che, così come sono, mettono a rischio proprio il sindaco. Chiaramente c’è anche il dato economico, molto gravoso nei confronti dei cittadini. Ma sono le procedure a non funzionare, soprattutto. (agostino quero)
Ma tutto questa cosa significa se l’appalto era legittimo dal 1993 al 2003 e cioè per la durata di 10 anni ?
Grazie per il suo intervento. Evidentemente non sono stato bravo nel chiarire che l’unica vicenda, di tutta la questione-Tradeco, di cui si è occupata la magistratura (con sanzioni nei confronti degli amministratori) riguarda l’origine di quell’appalto, 21 anni fa. E i protagonisti della cosa, all’epoca, furono due attualmente nel novero del gruppo-Ancona, e di straforo entrò in amministrazione pubblica l’attuale sindaco. A lei sembra poco? Per me, tutto quello che accadde all’epoca fu perfettamente legittimo. Ma la cosa successe. E se dobbiamo parlare del passato, parliamo del passato per intero. Oppure quello che a lei non piace lo dobbiamo escludere? (agostino quero)