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Il contenzioso milionario Regione Puglia-interporto regionale Vicenda che va avanti da sedici anni

regione puglia

Di Nino Sangerardi:

La vicenda nasce nel 1990 allorchè Interporto Regionale della Puglia spa(IRP spa sede legale via Sparano,Bari) progetta un’infrastruttura portuale in zona Lamasinata,Bari. In seguito IRP spa mette a punto l’ iniziativa denominata così : asse di collegamento tra strada statale 96 e zona industriale,fascio di binari di presa e consegna.

A fine anno 1996 il programma di IRP spa risulta nella graduatoria stilata dal Ministero dei Trasporti,e s’impegna a costruire e gestire l’interporto regionale determinando le tariffe dei servizi,secondo principi di economicità.

Per la realizzazione della prima fase IRP spa ottiene denaro pubblico pari a 71.081.500,01 euro : 43 milioni dalla Regione Puglia e 28 milioni dallo Stato.

Con deliberazione del 2008 la Giunta regionale pugliese dichiara ammissibile l’intervento “Ampliamento dell’interporto regionale della Puglia con edificazione di piattaforme logistiche dedicate”. Costo totale, 150 milioni di euro. Dopo un anno,19 ottobre 2009, la Regione versa al beneficiario IRP spa,a titolo di anticipazione,euro 9 milioni : il 10% del complessivo investimento di 90 milioni.

Passano tre anni e IRP spa chiede all’Ufficio regionale preposto di riunire la Conferenza dei servizi per confermare il progetto definitivo. Quest’ultima si svolge il 6 agosto 2013 e discute sull’intervento globale di riqualificazione fisica e ambientale delle aree ferroviarie comprendenti la stazione PM,lo scalo pubblico e lo scalo Ferruccio. Esprime parere favorevole.

Nel mezzo di dicembre 2013 la Regione Puglia e IRP spa sottoscrivono il disciplinare. Impone alla compagine barese il rispetto dei tempi per l’attuazione delle opere,nonchè il rendiconto delle somme utilizzate,pena la revoca del finanziamento.

I vertici di IRP spa inviano alla Regione i documenti previsti, tra cui quelli attestanti la copertura finanziaria della quota privata(40%). I dirigenti dei Servizi regionali d’Apulia ritengono gli incarti di IRP spa “… mere dichiarazioni di intenti”. Pertanto richiedono integrazioni.

Il presidente di IRP spa fornisce una dichiarazione in cui qualifica i “… canali finanziari(aumento di capitale,credito bancario) a disposizione della società,che avrebbero garantito la quota parte privata”.

Il 28 gennaio 2014 la Commissione europea dice sì al contributo finanziario per “Ampliamento interporto regionale della Puglia la cui spesa ammonta a 150 milioni di euro”, nella misura del 60%(a carico di UE,Stato italiano e Regione Puglia)mentre il restante 40% in capo a IRP spa.

Durante il mese di giugno 2014 IRP spa –stante l’impossibilità di portare a termine le strutture progettuali entro la chiusura del Programma Operativo 2007-2013—comunica alla Regione l’intenzione di suddividere il Grande Progetto in quattro stralci funzionali : il primo di 60 milioni di euro (36 pubblico e 24 privato) da completarsi nel ciclo 2007-2013 e gli altri tre stralci di 90 milioni(54 pubblico e 36 privato) da terminare all’interno della programmazione 2014-2020.

Inoltre IRP spa trasmette i progetti esecutivi dei quattro stralci e informa di aver affidato, senza gara, l’esecuzione dei lavori a IRP Costruzioni srl,interamente partecipata da IRP spa.

La Regione che fa? La Giunta propone alla Commissione europea la suddivisione del Grande Progetto in due momenti. Il primo di 60 milioni di euro(36 pubblico e 24 privato) da ultimare nell’ambito del programma 2007-2013, e il secondo di 90 milioni(54 pubblico e 36 privato) dentro gli anni 2014-2020.

Intanto IRP spa avvisa la Regione di aver conferito la totalità delle azioni di IRP spa,detenute da Italfinance spa, al Fondo internazionale per la gestione di interventi di logistica. Sodalizio che garantisce mezzi finanziari indispensabili alla partenza dei lavori della prima fase, riducendo in questo modo il quadro economico a euro 33.103.626,61(primo stralcio).

Il 17 aprile 2015 i Servizi della Regione Puglia autorizzano “solo in linea tecnica” i progetti esecutivi dell’intervento infrastrutturale. IRP spa,a un mese di distanza,riferisce di ulteriore taglio dei soldi rendicontabili per il 2007-2013 : da 33 a 15 milioni di euro.

La Regione il 7 dicembre 2015 invita IRP spa a relazionare sulle spese del progetto finanziato, non oltre il 28 dicembre dello stesso anno. “In mancanza del bilancio—scrivono i funzionari regionali—si procederà alla revoca del finanziamento”.

IRP spa controbatte il 22 dicembre spiegando di aver sottoscritto con una Società(nome secretato nel documento visionato,ndr) lettera di intenti per elaborare il nuovo piano industriale finalizzato a riequilibrare la posizione di IRP spa e una collaborazione con un’importante società straniera.

In più, IRP spa evidenzia “ il venir meno dei presupposti economici-finanziari per formalizzare l’acquisizione dei suoli(10 milioni euro) e l’impossibilità alla rendicontazione sul 2007-2013”.

A questo punto i responsabili dei Servizi regionali pugliesi contestano gli inadempimenti di IRP spa—obbligo di realizzazione intervento, monitoraggio e resoconto— e procedono nell’azione di revoca del finanziamento e recupero di quanto erogato : 9.000.000,00 euro.

IRP spa chiede il riesame del procedimento di cancellazione e allega la bozza fideiussoria a garanzia delle attività inerenti la chiusura del ciclo di programmazione 2007-2013.

Qui subentra un incontro tecnico propiziato dal Capo Gabinetto della Giunta regionale in cui IRP spa auspica la sospensione del rientro dei soldi al fine di sanare l’inadempimento tramite : 1) inserimento nel sistema Mirweb dei dati delle spese effettuate al 31.12. 2015; 2) restituzione dei denari ricevuti come anticipazione(9 milioni euro) entro il 30 settembre 2016.

La Regione,in data 30 marzo2016, acconsente alla proposta di IRP spa e sospende per trenta giorni il provvedimento.

Il 7 giugno scorso gli Uffici regionali preso atto della “…totale inadempienza di IRP spa, nei termini prefissati, agli obblighi concessi e assunti da IRP spa,accertato il mancato acquisto da parte di IRP spa dei suoli di Scalo Ferruccio proprietà di FS Logistica spa e dato che IRP spa non ha restituito la somma assegnata… preso atto della falsità della polizza fideiussoria trasmessa da IRP spa che avrebbe garantito la restituzione,in favore della Regione, delle somme ricevute a titolo di anticipazione,richiamato il consolidato orientamento dell’Autorità nazionale anticorruzione in materia di polizze fideiussorie e broker assicurativi : si dispone l’eliminazione totale del contributo di 90 milioni euro,quota pubblica, per l’Ampliamento interporto regionale della Puglia e l’obbligo per la società IRP spa di restituire l’anticipazione di euro 9 milioni concessa il 29.10 2009”.

Episodio burocratico,imprenditoriale e politico ultimato ? No.

Pochi giorni addietro IRP spa(presidente Davide Degennaro, amministratore delegato Enzo Vailati,consiglieri Roberto Della Torre e Gaetano Brattoli,sede operativa viale Giuseppe Degennaro,Bari) ha impugnato, al Tar Puglia, la revoca della sovvenzione.

Il presidente e gli assessori regionali replicano affidando la costituzione in giudizio ai legali esterni—considerato l’ingente carico di lavoro cui sono oberati gli avvocati in forza alla Regione—Pierluigi Balducci e Gianluigi Pellegrino,il cui compenso,per entrambi, è di 55.446,56 euro.

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