Di seguito il comunicato:
Lo Studio Bana ha chiesto e ottenuto presso il Tribunale del riesame di Taranto l’annullamento del sequestro preventivo di impianti fotovoltaici (del controvalore economico delle tariffe incentivanti percepite dalle società titolari degli impianti stimato in 56 milioni di euro), altri immobili e conti correnti di alcune società assistite colpite da un provvedimento cautelare degli uffici della procura. L’istanza, avanzata lo scorso 11 novembre da un team composto dagli avvocati Antonio Bana, Martina Scalia e Sara Tarantini, unitamente alla collega avv. Edvige Mattesi, è stata accolta dai giudici in sede di riesame.
«Il sequestro degli impianti e dei terreni – spiega l’avv. Antonio Bana – è stato disposto dal gip in assenza di domanda cautelare specifica da parte del pm, travalicando così il perimetro dei propri poteri di cognizione». «Il provvedimento, poi, non solo non può essere attuato in maniera preventiva così come prospettato – conclude il legale – ma difetta anche dei requisiti del fumus delicti e del periculum in mora. La decisione rappresenta una chiara indicazione sulla serietà dei progetti imprenditoriali dei nostri assistiti».