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Puglia, ecotassa: Pentassuglia, presidente commissione Ambiente, “lavoriamo per una gradualità” Regione: oggi pomeriggio riunione di maggioranza. A Martina Franca si rischia di pagare circa settecentomila euro

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Il presidente Nichi Vendola dice che non si può più farne a meno. Settori della maggioranza e l’opposizione in blocco, sostengono che si deve farne a meno perché in una tale situazione di crisi non si può aggiungere una tassa ancora. Fra giovedì e venerdì l’argomento sarà fra quelli principali del bilancio della Regione.

E oggi, per dipanare la matassa, si riunisce la maggioranza. Alle tre del pomeriggio, le componenti del centrosinistra in consiglio regionale pugliese vanno alla ricerca di una soluzione di equilibrio per l’ecotassa che, dice il presidente, l’1 gennaio 2014 dovrà entrare in vigore, per forza. Non ci si può permettere il terzo rinvio consecutivo. L’ecotassa penalizza i Comuni con una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 40 per cento, premia quei Comuni in cui la percentuale è stata superata.

La penalizzazione consiste nel pagamento di 28,85 euro per ogni tonnellata di rifiuti conferiti in discarica. Per molti Comuni sarebbe una mazzata. Però la raccolta differenziata va fatta e in troppi dei 258 Comuni pugliesi siamo ancora a distanze inquietanti da quel limite minimo.

Il presidente della commissione Ambiente del consiglio regionale pugliese, Donato Pentassuglia, propone questo: “gradualità”. Lo ribadirà nella riunione odierna della maggioranza: “applicare l’ecotassa sì, ma penalizzando in pieno solo chi non si è impegnato. Cioè, ci sono realtà in cui non siamo al limite minimo, ma si è partiti per arrivarci. Quelle realtà vanno trattate diversamente da chi non ha fatto niente” dice Pentassuglia. Potrebbe essere questa la soluzione al caso, che è diventato molto ostico in seno alla coalizione di centrosinistra. Pentassuglia aggiunge: “alla giunta regionale proporremo invece di allargare il limite temporale delle premialità, per quei Comuni che si sono organizzati ma che non faranno in tempo entro il 31 dicembre a dotarsi degli strumenti per lo svolgimento dei servizi rifiuti in modo adeguato”. Esempio, Martina Franca: l’ambito regionale è al lavoro, non ci sono ancora i risultati definitivi del lavoro e si andrà giocoforza a ottenerli dopo il 31 dicembre, data di scadenza per ottenere i riconoscimenti regionali.

Il caso centrale è comunque quello dell’ecotassa che, tanto per rimanere all’esempio di Martina Franca, se dovesse essere applicata senza misure graduali, costerebbe al Comune una cifra intorno ai settecentomila euro. Cifra che sarebbe pagata, ovviamente, dai cittadini. In aggiunta a tutto il (già costosissimo) resto. Questo dell’ecotassa, questo sì, è un retaggio del disastroso passato in tema di gestione dei rifiuti.


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