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L’Ilva non paga il gas. L’Eni: vi tagliamo le forniture Tempo fino al 27 dicembre. Un nuovo allarme per la crisi del colosso siderurgico, problemi enormi per gli altiforni: da ieri lo stop a rotazione

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Ieri è stata la volta dell’altoforno 2, oggi tocca per 16 ore all’altoforno 5, il più grande. Venerdì sarà la volta dell’altoforno 4, del siderurgico di Taranto. Ci si prepara, con lo stop a rotazione, al taglio, più che eventuale, di fornitura di gas e gasolio, che l’Ilva rischia fortemente, visto che l’Eni ha dato un ultimatum. Se non ci pagate le bollette, niente più forniture. Dunque, il colosso, più che siderurgico ormai di argilla, vive un’altra allarmante situazione, che testimonia in quale stato di crisi versi. Il provvedimento del governo sembra non solo necessario ma urgente. Anche perché la richiesta dell’Eni sembra di quelle da capogiro, vedi una fidejussione da 250 milioni di euro oltre a un aumento e in aggiunta al pregresso. Da fare, tutto questo, entro il 27 dicembre. Altrimenti gli altiforni saranno spenti del tutto.

Ultimo particolare, quanto insignificante chissà: presidente dell’Eni è Emma Marcegaglia, nominata dal governo. Marcegaglia, con Arcelor Mittal, ha presentato un’offerta per l’Ilva.


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