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Martina Franca: il Comune, con due ex dirigenti, dovrà pagare oltre mezzo milione di euro a un costruttore Ma i due sindaci predecessori di quello attuale non hanno nessuna responsabilità per il caso originato da una concessione datata 6 luglio 2001

sentenza

Itacasa immobiliare, il 6 luglio 2001, ottenne dal Comune di Martina Franca una concessione. Il 23 marzo 2002 tale concessione venne annullata. Ciò, ha originato una vicenda penale piuttosto clamorosa e anche un contenzioso civile, conclusosi con la sentenza del tribunale di Taranto, risalente ad alcuni giorni fa. Itacasa immobiliare otterrà dal Comune di Martina Franca, condannato in solido con gli ex dirigenti Giuseppe De Bellis (che firmò la concessione) ed Eligio Mutinati (che la annullò) complessivamente 533135,29 euro, somma comprendente il danno patrimoniale e quello (sessantamila euro) non patrimoniale riconosciuto dai giudici tarantini. In sostanza, il danno consiste nel fatto che l’andirivieni della concessione, prima buona e poi no, aveva causato la realizzazione dell’insediamento o parte di esso, che poi, appunto, non andava più bene. Questo, il danno al costruttore Antonio Michele Lodeserto, amministratore unico di Itacasa immobiliare. Se il Comune e i due ex dirigenti sono stati condannati in sede civile (ma c’è pure l’aspetto penale, come detto, riguardo a quella concessione: è un altro processo) i giudici hanno ritenuto che Itacasa, invece, deve corrispondere il pagamento delle spese processuali da tredicimila euro all’ex dirigente Giovanni Simeone e al geometra comunale Martino Carbotti, nonché le spese legali da cinquemila euro agli ex dirigenti Rodolfo Nobile, Camillo Dell’Anno, Giuseppe Renna, Vitantonio Dell’Erba e agli ex sindaci Leonardo Conserva e Franco Palazzo. Loro, secondo i giudici, nella storia Itacasa non c’entrano niente.

Naturalmente si tratta di una decisione appellabile.

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1 Comment

  1. A Martina i costruttori hanno sempre ragione. Speriamo che almeno per le tasche della collettività vengano collocati al centro servizi tutte le attività della asl che si svolgono nei locali di proprietà, credo, proprio del costruttore in questione che si trovano nei pressi di Via taranto. La soluzione prospettata permetterebbe di far risparmiare alla collettività tanti soldi di fitto e metterebbe a disposizione dell’utenza quei parcheggi che sono carenti nell’attuale sistemazione.

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