Di seguito il comunicato congiunto di Fiom, Fim e Uilm:
In data 18.01.2016 il consiglio di fabbrica Ilva di Fim Fiom e Uilm, ha deciso dopo un sit in, in una fase complicata in cui versa l’Ilva di Taranto, di riunirsi presso la sala consiliare di Palazzo di Città concessa dalla stessa istituzione, per discutere delle varie questioni e tematiche che interessano lo stabilimento siderurgico ed il futuro dei lavoratori.
I punti emersi dai vari interventi delle RR.SS.UU. sono stati i seguenti:
Da una discussione in merito al D.L.n. 191/2015 varato il 4 Dicembre scorso che ha portato alla pubblicazione del bando in data 5 Gennaio 2016 a firma del ministro Guidi, inerente le manifestazioni di interesse in relazione all’operazione di trasferimento dei complessi aziendali, Fim, Fiom e Uilm ritengono necessario avviare un confronto con il Governo per affrontare nel merito, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, ribadire la totale contrarietà ad eventuali spacchettamenti e ottenere chiarimenti circa le modifiche del Piano Ambientale, consapevoli del fatto che potrebbero esserci variazioni qualora dovessero presentarsi ulteriori innovazioni tecnologiche, funzionali all’abbattimento dell’impatto ambientale.
La procedura di consultazione dei contratti di solidarietà in scadenza, aperta ufficialmente da Ilva, ci vedrà impegnati nei vari incontri con l’azienda finalizzati alla riduzione degli esuberi temporanei. Inoltre l’introduzione delle modifiche apportate dal Jobs Act, che peggiorano la tutela del reddito dei lavoratori, rende imprescindibile la richiesta di integrazione salariale, già manifestata da Fim Fiom e Uilm ad Ilva nell’incontro del 11 Gennaio 2016, a cui l’azienda ha manifestato la propria indisponibilità.
Emerge inoltre la necessità di istituire un tavolo nazionale di FIM FIOM UILM, partendo con un coordinamento nazionale delle RR.SS.UU., tra i vari siti interessati alla siderurgia, finalizzato ad ottenere risposte concrete dal Governo.
Dall’analisi di quanto discusso oggi le RR.SS.UU. di Fim Fiom e Uilm hanno stabilito di iniziare una campagna di assemblee con i lavoratori anche in preparazione delle mobilitazioni che seguiranno qualora gli scenari futuri continueranno e dare incertezze rispetto alla mancanza di garanzie sulle opere di bonifica necessarie e sulla tenuta dei livelli occupazionali.
Analogo dibattito si terrà nei prossimi giorni con i lavoratori dell’indotto, già duramente penalizzati dalle ricadute di tale situazione, per intraprendere un percorso comune.
(foto: fonte tarantosette.it)
La preoccupazione dei lavoratori è comprensibile ma questa città non può più puntare solo sull’ilva. È una fabbrica troppo grande vecchia ed inquinante. Una seria programmazione industriale per il bene della città e del territorio dovrebbe puntare sul ridimensionamento dell’ilva e su una riconversione. Del resto la monocultura in tutto il mondo ha sempre fallito.