Minacce, maltrattamenti, estorsione. Nei confronti della madre ultrasettantenne, con l’aggravante di aver commesso tutto ciò, stando all’accusa, in presenza di figli minorenni (lo erano all’epoca dei fatti contestati) dell’imputata. È stata condannata in primo grado (dunque appellabile) a cinque anni e tre mesi di reclusione, dal tribunale di Taranto, una donna di Martina Franca. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni di tecla. Pena accessoria: interdizione perpetua dai pubblici uffici (insegnante) ed interdizione legale per la durata della reclusione. L’anziana, rappresentata dall’avvocato Guglielmo Boccia, aveva querelato la figlia ai carabinieri. Da lì il procedimento nei suoi confronti.