“Non c’è niente di male”. Il padre di Raffaele Sollecito, l’ingegnere pugliese condannato in appello a 25 anni di reclusione per l’assassinio di Meredith Kercher, commenta così l’iniziativa presa dal figlio.
Sollecito è stato colto dal fotografo di un periodico, a Perugia, davanti a casa di Meredith, cioè la casa in cui avvenne l’omicidio, sette anni fa, una notte di novembre. Secondo l’accusa, fu lui insieme ad Amanda Knox e Rudi Guedé ad ammazzare la studentessa inglese. Ora Sollecito è andato nel capoluogo umbro, davanti a quella casa, con la sua compagna attuale.