Di seguito il comunicato:
Eni e il Comune di Massafra (Taranto) hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa per costruire un percorso di economia circolare e di mobilità sostenibile con molteplici iniziative. L’obiettivo è promuovere modelli virtuosi di mobilità che favoriscano la riduzione delle emissioni, filiere industriali innovative per realizzare nuovi prodotti attraverso il riciclo e diffondere tra i cittadini, i giovani in particolare, una cultura della circolarità e della difesa dell’ambiente mediante la gestione corretta delle materie prime, degli scarti e dei rifiuti.
Alcune iniziative sono già state individuate, quali la promozione della raccolta domestica degli oli alimentari esausti con l’obiettivo di rendere più agevole il conferimento del rifiuto potenzialmente dannoso per l’ambiente che Eni nella bioraffineria di Venezia trasforma in biocarburante – e presto anche nella bioraffineria di Gela, che sarà in grado di trattare progressivamente quantità elevate di biomasse e prodotti di riciclo – nonché di valorizzare il polverino da pneumatici usati.
Il Comune di Massafra è da tempo impegnato per lo sviluppo dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile, anche grazie a sinergie tra realtà industriali locali e nazionali. In particolare, nel 2017 il Comune con il contributo di Ecopneus e dell’azienda Irigom si è distinto per il progetto di una strada ecosostenibile caratterizzata da un asfalto composto da una miscela innovativa, contenente anche polverino da pneumatici esausti generati dal circuito del riciclo, anche al fine di contribuire alla riduzione dell’impatto acustico del traffico.
Eni, con il supporto accademico del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Parma, in occasione del rifacimento di una strada nel Comune di Massafra che verrà realizzato nel prossimo mese di luglio, verificherà le performance di un particolare asfalto contenente bitume modificato con polimeri e polverino da pneumatici esausti.
Studi congiunti inoltre studieranno asfalti alternativi, additivati con rifiuti plastici attualmente non riciclabili e con inerti stabilizzati provenienti da scarti industriali, in sostituzione degli stock naturali come la ghiaia vergine di cava comunemente usata per il conglomerato di asfalto e asfalti riciclabili, che consentano di ridurre il conferimento in discarica del materiale che risulta dalle operazioni di rifacimento delle strade.