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Antonio Conte a Roma, oggi la firma del contratto da ct della nazionale di calcio. Domani presentazione. Il consiglio federale abolisce la responsabilità oggettiva per discriminazione territoriale: pessimo segnale Coppa Italia: Bari-Avellino, terzo turno, sabato alle 21 al "San Nicola"

antonio conte

Oggi il consiglio federale, il primo dall’elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della federcalcio, ha preso varie importanti decisioni. Innanzitutto la ratifica della decisione di affidare ad Antonio Conte la panchina della nazionale italiana. L’allenatore leccese è arrivato in aereo a Roma, da Brindisi, poco prima delle due del pomeriggio per la firma del contratto. Cosa che deve riguardare anche i suoi collaboratori, dei quali si saprà tutto nell’ambito della presentazione di Conte, domani. Antonio Conte è il primo meridionale, e nello specifico il primo pugliese, a diventare commissario tecnico della nazionale di calcio.

Altre decisioni:nominati i due vicepresidenti della federazione. Si tratta di Maurizio Beretta, presidente della lega di serie A, e di Mario Macalli, presidente della legapro.

Ancora: ripescaggio in serie B, non riammissione. Sulla scorta di questo criterio, potrebbe toccare alla Juve Stabia la ventiduesima posizione nel campionato cadetto e nel caso, ci sarebbe da riscrivere la composizione del girone C di legapro, quello con le quattro squadre pugliesi. Gelato il Novara: non può essere riammesso. La decisione sulla serie B, comunque, non è stata presa oggi, contrariamente alle previsioni. Né si è presa la decisione sul ripescaggio che dovrà esserci in legapro: si attenderanno i verdetti del Tar sui ricorsi presentati da Poggibonsi e Correggese.

Calendario della coppa Italia: definiti giorni e orari del terzo turno, si disputerà fra il 21 e il 24 agosto. Impegnato il Bari, sabato 23 alle 21, in casa al “San Nicola” con l’Avellino.

Infine: oggi il consiglio federale ha preso un provvedimento che può essere definito grave. L’articolo 12 in merito alle responsabilità oggettive delle società recita fra l’altro “l’offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale”. Anzi, recitava. Perché quella parte dell’articolo oggi è stata abolita dal consiglio federale. Così le società di calcio nn correranno rischi di squalifica automatica se i loro tifosi dovessero offendere quelli di altre squadre, perché magari sono del sud, ad esempio. Pessimo segnale.

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