Alle 7 è terminato lo sciopero, all’Ilva di Taranto. Proclamato dai sindacati Fiom, Fim, Uilm e Ugl dopo la morte di Giacomo Campo, il 24enne di Roccaforzata deceduto intorno alle sette e un quarto di ieri. Doveva occuparsi della pulizia dei nastri trasportatori, è stato travolto da uno di essi.
Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato per mercoledì, a livello nazionale, un’ora di sciopero per ciascun turno di lavoro.
Di seguito un comunicato diffuso da Cittadinanzattiva:
È inammissibile continuare a pensare che si possa perdere la vita per il lavoro. Si tratta del quarto incidente mortale da quando il siderurgico jonico è stato commissariato. Le morti sul lavoro a Taranto hanno raggiunto numeri pari a quelle da incidenti stradali o da eventi criminosi. Per le associazioni come Cittadinanzattiva, che vivono quotidianamente al fianco dei cittadini e dei loro bisogni, è assurdo incontrare operai che raccontano di entrare nella fabbrica con la paura di non uscirne, di padri che salutano in bambini con la speranza di riabbracciarli alla fine del turno di lavoro. Può sembrare una visione esagerata, ma, purtroppo, è la realtà che vivono molti dei lavoratori dello stabilimento Ilva, è la realtà che vive Taranto. A prescindere dalle cause che hanno portato al tragico decesso del giovanissimo operaio, sono i lavoratori stessi a lamentarsi della scarsa sicurezza e della poca manutenzione degli impianti. Apprendere dall’azienda stessa che l’incidente è avvenuto su un nastro trasportatore che aveva subito un danno, mette più di qualche dubbio sulla vetustà dello stabilimento e, di conseguenza, è evidente che sia urgente un intervento legislativo sulla messa in sicurezza degli impianti. Queste le dichiarazioni di Angelo Fanelli, coordinatore dell’Assemblea Territoriale di Cittadinanzattiva di Taranto, alle quali fa eco la Presidente Regionale di Cittadinanzattiva, Daniela Mondatore, la quale aggiunge che ambiente e diritti dei lavoratori devono trovare risposte senza sconti e necessitano di una tutela sinergica che non può prestarsi a giochi di parte, perché è corretto rivendicare il diritto al lavoro ma anche e soprattutto sicurezza e salute. D’altra parte, la relazione dell’ISPRA non lascia tranquilli sul rispetto nell’attuazione delle prescrizioni ambientali da parte di ILVA. Cittadinanzattiva, nell’esprimere cordoglio alla famiglia di Giacomo Campo, ribadisce che per l’Ilva è finita l’epoca della massimizzazione del profitto e per la stessa sopravvivenza dello stabilimento, oltre alla questione ambientale, è di fondamentale importanza avere cura della dignità dei lavoratori.