Di seguito un comunicato diffuso dal consigliere regionale Antonio Martucci:
L’elefante ha partorito il topolino. Ne è convinto il Consigliere Regionale e membro della commissione regionale Sanità, Antonio Martucci, il quale interviene a margine della visita a Martina Franca in conferenza stampa dell’assessore regionale Elena Gentile.
“L’Assessore Gentile – dice Martucci – è venuta qui a Martina Franca per restituirci quello che il Governo regionale e la maggioranza a cui lei stessa appartiene ci avevano tolto. Era stata la Regione Puglia a chiudere la cardiologia a Martina Franca e oggi si pretende di far passare la riapertura del reparto come un fatto eccezionale, ma è evidente che non è così. Così come il servizio 118 in zona San Paolo, quest’ultimo era un servizio che già esisteva. Ci voleva così tanto per pensare ad una gestione del 118 organizzato su scala distrettuale? Credo che una migliore organizzazione geografica e su scala distrettuale fosse necessaria non solo per rendere più funzionale il servizio, ma anche per gli operatori sanitari ”.
Il Consigliere Regionale Martucci ricorda anche le numerose richieste di incontro rivolte all’assessore Gentile per fare chiarezza sulla questione dell’ospedale martinese, e in generale sulla sanità ionica, rivolte anche da parte delle amministrazioni comunali, compresa quella martinese che ha ospitato la conferenza di giovedì scorso. “Perché la Gentile non ascolta i cittadini, perché non ascolta noi rappresentanti istituzionali di quei cittadini? Cosa diciamo ai cittadini della provincia di Taranto che stanno vedendo fortemente depotenziate e addirittura chiuse le proprie strutture sanitarie locali”.
Per Martucci il tempo della promesse è finito. “Che fine ha fatto quel progetto che avrebbe dovuto portare il nuovo ospedale della Valle d’Itria a Martina. Chi è stato a farsi sfuggire di mano il progetto? Salvo poi scoprire che quell’ospedale si realizzerà, ma si farà tra Monopoli e Fasano. A Martina invece dobbiamo accontentarci della ristrutturazione sporadica di qualche reparto. Nessuno si dimentichi – dice Martucci – che a fare la forza di un ospedale, non sono solo le strutture e le attrezzature, ma soprattutto le persone che ci lavorano all’interno. È necessario, quindi, investire sulle risorse umane e mettere il personale nelle condizioni di lavorare al meglio”.
Restano troppe criticità sui reparti di urologia, nefrologia e ortopedia. “Non c’è nulla da essere soddisfatti – conclude Martucci – la Regione ci sta solo restituendo una parte di quello che era già nostro”.
