Rosa Colucci, direttore del periodo Extramagazine, ha scritto un libro. Oggi va di moda (ma mica poi tanto, visti gli esiti della manifestazione di Roma) Calvani in Jaguar, invece Rosa Colucci qualche settimana prima aveva dato alle stampe “Banani in Jaguar” che magari ci divertità di più. O certamente. Di seguito il comunicato di presentazione:
Dopo lunga gestazione è uscito il mio libro: “Banani in Jaguar. E altre storie di politici, papesse e pennuti”. Essendo la persona meno adatta a parlarne, mi piace riportare le parole scritte da Sara Messia.
Chi di noi non ha mai sognato di avere un osservatorio speciale, un luogo dal quale scoprire, riflettere, divertirsi? Quel luogo si materializza ora nelle pagine del libro “Banani in Jaguar” di Rosa Colucci.
Con vivida efficacia si accampano davanti a noi protagonisti della storia e della cultura, come Verdi, Enrico VIII, Shakespeare e altre comparse recenti, come i Duran Duran e Lady Gaga, grandi uomini e donne e altre squallide figure. Gli spazi si dilatano e si restringono e veniamo trascinati da Piazza Tahrir a contrada Pizzo Mammarella. E via così nella vertigine della raccolta che non affastella mai ma collega, in relazioni ardite e possibili, il particulare della provincia all’universale.
In questo libro ci siamo anche noi, ci siamo tutti: la cliente scortese e il recidivo delle buche, noi che scegliamo gli amministratori e leggiamo Plauto, Leopardi e la Yourcenar. Ci sono piante esotiche giunte in Puglia a bordo di fuoristrada, animali veri e metaforici, politici nazionali e locali, Papi a cui porre domande e papesse da invocare.
Dalle pagine (con le date ma non datate) Rosa Colucci emerge tra gerani, gatti, carte dei tarocchi, biografie di regine, ad analizzare con leggerezza e ironia questi tempi, a ricordarci il senso dell’indignazione, a rivelare un femminismo non ideologico ma culturale, a difendere l’amore per la grande musica calpestata dalla cialtroneria, a praticare il sorriso che nasce dal libero pensiero.
C’è qualcosa che possiamo fare nei prossimi giorni: leggere il libro “Banani in Jaguar”. E c’è qualcosa che possiamo fare sempre: sorridere e pensare!