“Un’evidente assenza (o peggio, improvvisazione) di qualsiasi misura di primo soccorso, di collegamento con il pronto intervento, di misure di protezione da attivare per il pericolo grave di vita che si profilava per il malore della lavoratrice “. Ancora: una nuova forma “di caporalato” dietro la facciata di “agenzia interinale”. Qieste. riportate da Repubblica, sono alcune delle considerazioni rese pubbliche dalla commissione parlamentare d’inchiesta per il contrasto al caporalato. Si riferiscono alla morte di Paola Clemente, la donna di San Giorgio Ionico deceduta in una zona di campagna di Andria, mentre raccoglieva uva, la scorsa estate. Si rifletta anche per pochi secondi sulle parole scritte in quella relazione e si comprenderà le condizioni di lavoro di chi subisce il caporalato, attività criminale fra le più abiette.