Roberto Giachetti, recentemente sconfitto alle comunali di Roma (voleva fare il sindaco) aveva parlato, anni fa, della volgarità quale elemento chiaramente negativo del linguaggio in politica. Oggi, Roberto Giachetti si è rivolto al lucano Roberto Speranza, candidato della sinistra alla segreteria nazionale Pd, dicendo che “ha la faccia come il culo”. Questo è uno dei renziani di ferro. Il suo è stato l’intervento peggiore, proprio per la sua volgarità, dell’assemblea nazionale Pd successiva allo tsunami-referendum che due settimane fa ha travolto il partito democratico. Matteo Renzi ha fatto un po’di autocritica (minimo sindacale) e continua con quel suo atteggiamento che gli è costato, col voto popolare, la strasconfitta del 4 dicembre. Se non altro, riconosce di avere straperso. In particolare perché ha perso al sud. Ideona del Pd di Renzi per la riforma elettorale: ci si adegui al Mattarellum. Quando, nel Pd, lo disse anni fa Giuseppe Civati della sinistra, lo presero più o meno per pazzo. Da notare oggi all’Ergife, il pugliese Francesco Boccia che ha detto più o meno così, all’assemblea in gran parte renziana: posso parlare? Questo perché, la settimana passata, vari renziani contestarono Boccia dicendogli di andarsene. Motivo? La pensava diversamente.
Puglia protagonista all’assemblea nazionale Pd, con “La prima Repubblica” canzone di Checco Zalone, a margine dell’intervento di Renzi.
Puglia protagonosta perché c’era anche una delegata nazionale del calibro di Milena Mastromarino, alias Malena, pornostar di Gioia del Colle. Richiestole un parere, lei si lamenta nei confronti del partito perché non ha preso una netta posizione (ops, posizione: termine insidioso, nel contesto) di sdoganamento della pornografia. Le è stato anche chiesto se abbia valutato la situazione politica post-referendum con Rocco Siffredi: risposta, “abbiamo altro da fare”.
