Fino a poco fa l’accusato era il figlio. Poi, discolpato, è stato proprio lui a mettere nei guai la mamma: l’anziano di Matino ucciso ad aprile del 2009 non fu assassinato dal ragazzo, ma dalla signora. E ora la donna è indagata. Stando alla versione del figlio, le cose sarebbero andate così: il 66enne, in un bar di Matino, fu soggetto allo sfottò di alcuni giovani, fra cui quello inquisito. Gli avevano tolto il berretto dalla testa, lui si era alterato e nella continuazione della lite, fuori dal bar, l’anziano al ragazzo diede del bastardo. La mamma del giovane non dovette avere gradito. Diede una scarpata in testa all’uomo che cadde e andò a sbattere la testa in maniera letale contro il marciapiede. Ricovero in ospedale, al “Vito Fazzi” di Lecce, ma l’uomo morì, il 21 aprile di cinque anni fa. Indagini inizialmente, e a lungo, incentrate nei confronti del ragazzo, poi le evoluzioni di cui si è detto prima e adesso, sarà la madre a dover rispondere della botta con la scarpa data a quell’uomo. Fra l’altro la signora è anche accusata di calunnia perché, secondo gli inquirenti, depistò le indagini, non assumendosi la responsabilità e anzi attribuendola a suo figlio.