Secondo gli uomini che ne hanno sequestrata 1,4 tonnellate, la pasta era fatta con grano proveniente da Canada, Messico e Stati Uniti d’America. Però nell’etichetta della confezione era scritto, con tanto di due bandiere italiane, che la pasta era prodotta con grano pugliese.
Ringraziamo i solerti controllori del Corpo Forestale dello Stato per il prezioso intervento a tutela delle pratiche commerciali corrette e del Made in Italy.
Si coglie l’occasione per segnalare una petizione volta a garantire la presenza obbligatoria della sede dello stabilimento di produzione in etichetta, sempre all’insegna della trasparenza delle etichette, su
http://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette-alimentari/etichette-trasparenti.
Con preghiera di aderire e partecipare alla divulgazione, grazie