L’appello del Pd tarantino perché i potenziali 17 firmatari ci siano tutti. L’annuncio del consigliere comunale indipendente Gianni Liviano per la sottoscrizione del documento. Una conferenza stampa ieri dei gruppi per spiegare i motivi di tale sottoscrizione (ma erano presenti solo in nove: chissà cosa significhi). Le firme vengono raccolte oggi dal notaio, secondo il programma che i sottoscrittori si sono dati, e protocollate entro domani. Devono essere contestuali. Devono essere almeno 17, la maggioranza dei componenti il consiglio comunale di Taranto. Al momento del protocollo finisce il mandato del consiglio comunale. Lo scioglimento provoca l’arrivo di un commissario nominato dal prefetto ed in carica, in luogo di sindaco, giunta e consiglio comunale, fino alle elezioni amministrative anticipate. Per votare la prossima primavera (8 giugno) è necessario che lo scioglimento avvenga entro il 24 febbraio.
Un commissario alle porte di Taranto, per ora non è certo. Non l’unico.
Con la richiesta, da parte di Invitalia socio pubblico in Arcelor Mittal, dell’amministrazione straordinaria della società, è ormai praticamente scontato il commissariamento dell’ex Ilva. In un incontro previsto oggi alle 18 a Roma è ciò che verosimilmente il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, comunicherà a sindacati ed imprenditori dell’indotto ex Ilva.