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Lecce: Homage a Saul Steinberg Inaugurazione sabato

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Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

22 febbraio 2025

Cantieri Teatrali Koreja – Lecce

Espressione, percezione, trascendenza. L’arte è una manifestazione visiva del pensiero umano, un linguaggio che trascende le parole per comunicare emozioni, idee e visioni del mondo. Attraverso colore, forma e composizione, l’artista dà vita a una realtà soggettiva, in bilico tra rappresentazione e astrazione. Ogni opera diventa così uno specchio dell’interiorità, un dialogo tra l’artista e l’osservatore, in cui la percezione si intreccia con l’interpretazione. Il tempo si sospende e il gesto creativo diventa un atto filosofico: un tentativo di dare forma all’invisibile, di esplorare il mistero dell’esistenza e di lasciare un segno nel fluire della storia.

 

Si inaugura sabato 22  febbraio alle ore 19 ai Cantieri Teatrali Koreja Homage a Saul Steinberg la mostra di Paolo Ventura, uno dei fotografi italiani più originali del panorama artistico contemporaneo. Attraverso l’uso di diorami, miniature e autoritratti travestiti, Ventura costruisce universi visivi dal forte impatto poetico, in cui il confine tra verità e finzione si dissolve, lasciando spazio a suggestioni oniriche e nostalgiche.

 

In collegamento con l’artista, Alice Caracciolo, Art Director Linea, curatrice e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bari.

 

Nato a Milano nel 1968, Ventura ha attraversato diverse fasi creative, dall’inizio come fotografo fino alla sua attuale predilezione per la pittura. Ventura ha esposto le sue opere in prestigiose gallerie e musei in tutto il mondo, guadagnandosi un posto nelle collezioni permanenti di istituzioni rinomate come il Boston Museum of Fine Arts, la Phillips Collection di Washington, e il MART di Trento e Rovereto. Il suo lavoro è stato pubblicato su prestigiose riviste internazionali come The New Yorker, Harper’s Bazaar, Aperture e The New York Times Magazine, e continua a ispirare e incantare il pubblico con la sua capacità di mescolare la nostalgia per il passato con l’innovazione creativa.

 

L’artista, ha dato volto all’attuale stagione teatrale di Koreja: il suo processo creativo, che parte dalla costruzione di piccoli set teatrali fino alla realizzazione delle fotografie, è intrinsecamente legato al teatro. Il suo lavoro, infatti, si configura come un palcoscenico dove ogni immagine è una scena che può essere interpretata, ricostruita e vissuta in modo personale. Così come in un’opera teatrale, dove il pubblico è chiamato a rispondere con la propria emotività e storia, le immagini di Ventura non sono mai completamente definite, ma restano sospese, aperte a molteplici letture.

Come se il pubblico fosse chiamato a colmare quegli spazi con la propria sensibilità, a interpretare ogni scena secondo le proprie esperienze di vita, di sogno, di emozioni.

 

Con Homage a Saul Steinberg, Paolo Ventura accompagna i visitatori in un mondo fatto di luce, memoria e trasformazione. Un racconto per immagini nato in un vecchio granaio toscano tra giochi d’infanzia, travestimenti e visioni sospese nel tempo.

Le tre fotografie in mostra nel foyer del Teatro Koreja, fanno parte di un più ampio progetto dal titolo Short Story 2012-2015, un lavoro che non è solo una collezione di immagini, ma un viaggio attraverso mondi fantastici e ricordi intrecciati, dove ogni scatto racconta una storia che parla ai visitatori. Ogni immagine di Short Story è il frammento di un mondo immaginato, dove ogni dettaglio, dalla luce all’abbigliamento, è curato con la precisione di un artigiano e l’immaginazione di un narratore. Ventura si rivela non solo come un fotografo di talento, ma anche come un vero “costruttore di immagini”, capace di trasformare idee in realtà visiva con una maestria unica.

 

Le fotografie di Ventura ci conducono in una terra immaginaria dove sogni e memoria si intrecciano, creando un’atmosfera di surreale familiarità. C’è un vago senso di atemporalità nelle sue fotografie. L’artista crea immagini di ciò che chiama “mondi inventati” o “irrealtà”, utilizzando cartone e oggetti trovati nei mercatini delle pulci e su eBay per costruire un universo di elaborati diorami pieni di piccoli dettagli, che poi fotografa come se fossero a grandezza naturale. Il risultato è un’atmosfera nuvolosa e indefinita, in cui le narrazioni si svolgono come sogni, tra fantasia e memoria.

Sebbene collocate in ambientazioni indefinite, le sue opere spesso fanno riferimento al periodo intorno alla seconda guerra mondiale, così come a storie fantastiche raccontate da suo padre, autore di libri per bambini.

 

I personaggi che popolano le sue scene – uomini-uccello, giocolieri, clown, acrobati e violinisti – sono incarnazioni dei suoi sogni e delle sue visioni, trasformati in realtà attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica.

 

La mostra al Teatro Koreja è un omaggio nasce dal profondo rispetto che Ventura nutre per Steinberg, la cui capacità di raccontare storie complesse e sfaccettate attraverso un linguaggio visivo essenziale e umoristico, ha influenzato profondamente l’approccio dell’artista alla fotografia. Come Steinberg, Ventura usa le immagini per evocare un mondo che si trasforma in racconto e che lascia spazio alla personalissima interpretazione di chi lo osserva. 

L’omaggio è quindi un atto di affinità tra due artisti che, pur lavorando in ambiti diversi, condividono una visione unica: quella di un’arte che stimola la riflessione, l’immaginazione e l’introspezione, invitando lo spettatore a viaggiare dentro se stesso.

Come in un’opera teatrale, ogni fotografia è una possibilità di interpretazione, di riscoperta di sé, dove il confine tra ciò che è e ciò che potrebbe essere è sempre fluido, pronto a essere colmato dall’immaginazione di chi osserva.

 

 

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