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Scuola soppressa, uffici a trentacinque chilometri: Carlantino medita di passare dalla Puglia al Molise Sindaco: "come spesso accade, anche il nostro ultimo appello è caduto nel vuoto"

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Di seguito un comunicato, corredato da immagini, diffuso dal Comune di Carlantino:

“Come spesso accade, anche il nostro ultimo appello è caduto nel vuoto. A questo punto stiamo valutando seriamente il referendum affinché Carlantino sia compreso nella provincia di Campobasso e passi dalla Puglia al Molise”. È con queste parole che il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, torna sull’avvenuta soppressione della dirigenza scolastica afferente all’ormai ex Istituto dei Monti Dauni di Celenza Valfortore. Le scuole di Carlantino erano parte dell’istituto soppresso. In pratica, lo scorso dicembre, la Regione Puglia ha rivisto la mappa delle aggregazioni scolastiche dei comuni dei Monti Dauni Settentrionali e non solo. In base al nuovo piano di dimensionamento della rete scolastica, l’Istituto comprensivo di Celenza è stato azzerato con la conseguente collocazione della segreteria scolastica nell’ambito dell’Istituto comprensivo “Giuseppe Mandes” di Casalnuovo Monterotaro.

“Questo significa che le famiglie di Carlantino, quando avranno bisogno di recarsi in segreteria, in luogo dei 7 chilometri che occorrevano per raggiungere Celenza, dovranno fare un viaggio di 35 chilometri e 40 minuti d’auto per recarsi negli uffici scolastici. Dei diritti delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e delle loro famiglie si fa carta straccia, costringendo i genitori a percorrenze che d’inverno diventano ancora più lunghe a causa di pioggia, ghiaccio e neve. Senza considerare l’aggravio dei costi. Il messaggio che la Regione Puglia e il presidente Michele Emiliano lanciano con questo provvedimento è mortificante, perché accelera il già avanzatissimo processo di abbandono dei comuni delle aree interne della Puglia. La scuola è un diritto garantito dalla Costituzione, per tutti, anche per i nostri paesi. Per la Regione Puglia ormai siamo comuni lontani, marginali, una seccatura di cui si può fare a meno. Questo è inaccettabile”.

Carlantino e la diga di OcchitoIl primo cittadino carlantinese chiede al governo regionale di tornare sui propri passi e riaprire la dirigenza scolastica di Celenza Valfortore. La stessa richiesta di rivedere il nuovo piano delle aggregazioni scolastiche era stata già fatta anche dal sindaco di Vieste e presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, contrario all’accorpamento dell’Istituto Alberghiero “Mattei” all’Istituto Superiore “Fazzini-Giuliani” di Vieste. “Se nei prossimi giorni non avremo risposte dall’ente regionale ci mobiliteremo attuando forme di protesta molto forti, compresa la richiesta referendaria per aderire alla provincia di Campobasso” ha annunciato Coscia. La protesta del sindaco di Carlantino ha pieno sostegno da parte del Molise e ha acceso una speranza anche per la sopravvivenza stessa della regione molisana e dell’intera provincia di Campobasso. Non solo, il passaggio di Carlantino alla piccola regione del Molise rappresenta per Campobasso un patrimonio enorme soprattutto per quanto riguarda le risorse idriche con il passaggio contestuale al Molise della diga di Occhito. Dopo il taglio della dirigenza dell’Istituto di Celenza Valfortore, per i 13 comuni dei Monti Dauni Settentrionali restano in piedi solo due poli scolastici: quello di Casalnuovo Monterotaro “Giuseppe Mendes” al quale, oltre a Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia e Pietramontecorvino si sono aggiunti Carlantino, Celenza Valfortore e San Marco la Catola e quello di Biccari “Paolo Roseti” che comprende i plessi di Biccari, Roseto Valfortore, Alberona, Motta Montecorvino e Volturino. Questi ultimi due, come Carlantino, facevano riferimento alla dirigenza situata a Celenza Valfortore.


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