Si attende a giorni, forse ad ore, il decreto di indizione delle elezioni amministrative. Lo firmerà il ministro dell’Interno. Deve essere antecedente almeno sessanta giorni la consultazione elettorale che non deve essere svolta oltre il 15 giugno. Nelle condizioni attuali restano quindi quattro le possibilità per la data delle elezioni: 22 o 29 maggio, 5 o 12 giugno. A meno che la ripresa di casi di corona virus non imponga di svolgere le elezioni, come nei due anni scorsi, in autunno. Ma con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo tale ipotesi è remota.
Si voterà in 981 Comuni italiani, fra essi cinquanta in Puglia.
Mentre a Taranto il lotto di candidati alla carica di sindaco è chiaro, a Barletta va chiarendosi e in altre realtà grandi e piccole quasi tutto è pronto, a Martina Franca le coalizioni sono un po’ indietro. Nel centrodestra la candidatura di Nicola Raguso non va bene a tutti e non è esclusa una replica della spaccatura del 2017, che fece le fortune del centrosinistra.
Il quale centrosinistra ha il problema della successione a Franco Ancona che chiude i due mandati. Ieri sera riunione di coalizione ed i vari gruppi hanno avanzato le rispettive ipotesi. Sono sette: elenco che iniziamo con due donne, Nunzia Convertini e Donatella Infante. Quindi Giandomenico Bruni, Stefano Coletta, Pasquale Lasorsa, Gianfranco Palmisano e Paolo Vinci. Manca l’indicazione, fra i partiti ed i movimenti, del nome che stava iniziando a circolare in città: Francesco Aquaro. Martedì nuova riunione. Criterio di scelta: ogni gruppo della coalizione sceglierà quella ritenuta migliore fra le altre proposte. Le due più suffragate andranno in “finale”. Ma quell’ottavo nome è un aspetto da chiarire.