Nell’immagine, la (non esaltante) situazione in consiglio comunale di Taranto alle dieci meno un quarto.
Dopo l’occupazione dell’aula consiliare da parte di alcune mamme e dopo che un operatore è stato bruscamente allontanato, oggi la misura adottata è quella della chiusura dell’aula pressoché a tutti. Giornalisti sì, pubblico no. Si obietterà che la seduta è pubblica. Ma questo passa il convento oggi: streaming, per chi vuole.
In piazza, fuori dal municipio, la protesta. Quella di genitori dei bimbi che frequentano scuole del quartiere Tamburi chiuse per ordinanza causa inquinamento. Chiuse da circa tre mesi. E per l’anno scolastico prossimo, i 708 bambini che frequentano quelle due scuole, non sanno tuttora quale debba essere la sede scolastica. I genitori vogliono saperlo dal sindaco che, lungi finora dal dare con chiarezza quella risposta, ha bollato di strumentalizzazione la protesta.
Invece il sindaco con i cittadini deve parlare. Deve dare la chiara risposta attesa. Il 26 giugno il vertice con il prefetto servirà a dare elementi decisivi in questo senso? Per ora c’è questo: il consiglio comunale si fa da barricati. Che bruttissima pagina di amministrazione pubblica. Quanto sarebbe stato meglio un dialogo e il farsi vedere, lì, davanti a quelle scuole, per parlare a quei cittadini e per spiegare. Cittadini che non necessariamente sono strumentalizzatori. Sono padri e madri. Con quelli bisogna parlare.