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Ilva: domani le decisioni Ambiente svenduto, in 47 rischiano il processo. Procura vs governo/azienda, non paghino i lavoratori I sindacati chiedono garanzie formalizzate, dopo l'ispezione dei carabinieri al siderurgico di Taranto e la segnalazione dei 19 operai "colpevoli" solo di essere sul posto di lavoro

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Domani il giudice per l’udienza preliminare Wilma Gilli deciderà e sarà così conclusa l’udienza preliminare. Rischiano il processo in 47, per l’inchiesta Ambiente svenduto legata all’ipotesi di disastro ambientale per l’attività dell’Ilva di Taranto. Non c’è solo questa situazione giudiziaria, in queste ore, a tenere banco. Anche la vicenda dell’ispezione dei carabinieri al siderurgico, per individuare i 19 che erano al lavoro all’altoforno 2 sequestrato senza facoltà d’uso (versione procura) o utilizzabile (versione governo/azienda, in virtù del decreto legge) sta facendo il suo bel rumore. I lavoratori non saranno ritenuti colpevoli di nulla, sono le rassicurazioni. Per ora, a parola. Ma i rappresentanti dei lavoratori vorrebbero vedere messe nero su bianco le promesse. Per riassumere la presa di posizione dei sindacati, ecco cosa dichiara Giuseppe Massafra, segretario provinciale della Cgil di Taranto:

È sconvolgente pensare che uno scontro, ormai sempre più incomprensibile, tra i poteri dello Stato, possa avvenire sulla testa dei lavoratori. Essi sono i primi a subire tutte le storture di un sistema che non funziona e che va cambiato. Sono coloro che per primi subiscono gli effetti dell’inquinamento; sono coloro che spesso rischiano la vita in impianti non in sicurezza; sono coloro che non decidono quando e quali interventi di manutenzione eseguire; sono coloro che non decidono le strategie di mercato e i volumi produttivi; sono coloro che ogni giorno si recano sul posto di lavoro pensando di guadagnarsi sostentamento per sé e per la propria famiglia.
Sarà forse questa la loro colpa?!

 


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