Di seguito il testo dell’intervento svolto alla Camera dalla parlamentare Rosalba De Giorgi, gruppo movimento 5 stelle:
“La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività”. A stabilirlo è la prima parte dell’articolo 32 della nostra Costituzione. Un articolo che però a Taranto, la mia città, da tempo ha perso ogni tipo di valenza trasformandosi in un “semplice” desiderio… irrealizzabile.
Come Voi tutti sapete, la cosiddetta “città dei due mari” da anni vive una situazione ambientale che ormai ha superato qualsiasi livello di emergenza, come affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Avvolta dall’abbraccio mortale dei fumi dello stabilimento siderurgico e delle esalazioni dell’ENI, Taranto è in attesa di conoscere il proprio destino. A riguardo, posso sostenere senza timore di smentita che il ministro Di Maio sta lavorando alacremente per risolvere al meglio la vertenza ILVA e restituire certezze agli abitanti e ai lavoratori di un territorio letteralmente devastato e stremato dalle continue aggressioni soprattutto a livello ambientale. Abitanti e lavoratori che nella notte appena trascorsa hanno dovuto subire l’ennesimo “schiaffo” da parte di chi di quel “diritto alla salute” contemplato dall’art. 32 della Costituzione se ne fa beffe.
Signor Presidente ed Onorevoli colleghi, mi sono giunte notizie secondo cui a Taranto nel corso delle ore notturne, a causa di emissioni odorigene provenienti dall’ENI, l’aria era divenuta IRRESPIRABILE fino al punto da aver provocato anche malori fra i soggetti più sensibili. Non è la prima volta che accade. E non è la prima volta che viene segnalato. Eppure, chi dovrebbe impedire il verificarsi di tali situazioni continua a minimizzare parlando di “fenomeni episodici” causati da non meglio precisati inconvenienti tecnici. Non so se questo tipo di chiarimenti (che non chiariscono nulla) renderà più tranquilla la popolazione, ma so che è giunto il momento di dire basta a chi crede che la “solita” nota stampa sia sufficiente per tacitare una cittadinanza che è stanca di dover subire senza poter far sentire la propria voce. E’ bene che si capisca che chi continua ad inquinare debba assumersi ogni tipo di responsabilità. Ad abbassare la testa non deve essere Taranto, ma chi la oltraggia quotidianamente.
Ed in attesa che venga risolta la vertenza che riguarda la “grande industria” e, di riflesso, il bellissimo territorio che la ospita, chi esercita la propria attività produttiva sull’intera area ionica RICORDI di rispettare il cittadino ed il suo “diritto alla salute”. Sempre e comunque.