Daremo giustizia alla famiglia di Paola. Il procuratore capo della Repubblica, Carlo Maria Capristo, parla in questi termini dell’apertura dell’inchiesta da parte della procura da lui guidata, quella di Trani, sul caso della 49enne bracciante di San Giorgio Ionico morta il 13 luglio scorso mentre era al lavoro in un vigneto di Andria. Capristo, intervistato dall’agenzia Ansa, in merito al fenomeno del caporalato non usa mezzi termini: c’è omertà e si è in presenza di un muro di gomma.
La procura di Trani ha iscritto nel registro degli indagati il tarantino Ciro Grassi, autista del pullman che trasportava da San Giorgio Ionico verso Andria la donna poi deceduta, Paola Clemente, e con lei su quel pullman altri lavoratori. Come tanti e tanti, ogni giorno, sui pullman verso i campi. L’iscrizione di Grassi nel registro degli indagati è un atto dovuto, come precisa la procura, in prospettiva dell’autopsia sul corpo di Paola Clemente, prevista per dopodomani. Fu Ciro Grassi, è scritto nella denuncia presentata da Stefano Arcuri, marito della donna deceduta, ad organizzare il pullman per i lavoratori verso Andria e fu Ciro Grassi ad avvisare Arcuri del malore della moglie, il 13 luglio. Giorno in cui Paola Clemente morì.