Di Angela Maria Centrone
“Il turista è uno che appena arriva pensa di tornare a casa, il viaggiatore può non tornare affatto” esclamava Debra Winger in un “Tè nel deserto”, pellicola meravigliosa di Bernardo Bertolucci, tratta dall’omonimo e altrettanto poetico romanzo di Paul Bowles.
L’affascinante citazione è l’incipit, nel film, di un viaggio reale e introspettivo, che resta però confinato nell’onirismo del linguaggio cinematografico e della letteratura (e un po’ nell’intellettualismo dell’epoca), nel caso di Nicola Regina, invece, la ricerca di uno scopo per sé, per la propria vita si è tradotta in concretezza, condivisione, umanità, spesso fatica.
La sua storia comincia circa dieci anni fa, quando decide di lasciare l’Italia, i luoghi natii della Calabria e quelli adottivi dell’Emilia Romagna, per intraprendere un viaggio di sola andata. Spinto solo dal desiderio di esplorare e vivere intensamente, Nicola inizia il suo cammino al grido di “Viva la Vida!”, un motto che abbraccia durante la sua prima tappa in Spagna. Attraversa il Sud America e poi percorre per 15000 km l’Australia in bicicletta, finché giunge in Cambogia, a Kambong Chan, e lì accade qualcosa di inaspettato.
Dopo un anno e mezzo di “cambiamenti clamorosi”, Nicola si ritrova “per caso” a raccogliere fondi per un orfanotrofio locale, destinati all’acquisto di materassi per i bambini. È in quel momento che capisce l’essenza del suo viaggio: trova la felicità non solo nell’esplorazione, ma soprattutto nell’aiutare gli altri. La sua avventura assume così una nuova dimensione, e da quel punto inizia a costruire un progetto più ampio e più grande di lui: la fondazione dell’associazione Viva la Vida Family. Questa realtà prende vita proprio grazie al racconto delle sue avventure, che Nicola condivide attraverso il libro Controvento, capace di ispirare e finanziare i primi passi dell’associazione.
“Dovevo starci 5 giorni in Cambogia”, racconta Nicola, “e adesso sono 10 anni che sono lì. Ogni giorno penso di mollare, anche qualche minuto fa l’ho pensato! Poi guardo a ciò che è stato costruito, ai ragazzi che collaborano con me, e trovo la forza di continuare. Questo non è più solo un progetto, è diventato uno stile di vita.” Queste parole riflettono la continua sfida e la dedizione che Nicola mette nel mantenere viva l’associazione, che oggi è un punto di riferimento essenziale in una delle zone più difficili della Cambogia.
Viva la Vida Family ha svolto servizio inizialmente sulle coste della Grecia, in aiuto dei profughi siriani, ora è stabilmente impegnata in Cambogia con numerosi progetti educativi e sociali, tra cui scuole, programmi formativi e una casa-famiglia chiamata “On My Way”. Questo spazio sicuro, costruito, gestito e finanziato dall’associazione, rappresenta una speranza per molti bambini locali, che trovano in essa non solo un rifugio, ma anche un’opportunità di crescita e futuro. Ma il lavoro di Nicola e dei suoi collaboratori/volontari non si ferma qui: l’obiettivo a lungo termine è rendere una delle scuole realizzate, situata su un’isola del Mekong, un centro di riferimento per l’educazione ambientale in quella regione.
Proprio grazie a questo impegno, Nicola Regina ha attirato l’attenzione di Gianni Bianchini, viaggiatore e nomade digitale martinese, che un paio di anni fa visitato la sede dell’associazione e ne ha documentato le attività in un vlog. Ma non solo, Gianni ha creato un vero e proprio ponte tra Nicola e la nostra comunità, infatti venerdì 20 settembre sarà ospite in Valle d’Itria, dalle 18:30, presso Masseria Frascarosa (contrada san Cataldo) a Martina Franca: sarà un’occasione unica per ascoltare questo emozionante e rocambolesco racconto direttamente dalla sua voce. L’ingresso è libero.
Durante la serata, sarà allestito anche un mercatino solidale con i prodotti artigianali dell’associazione, il cui ricavato andrà a sostenere i progetti educativi in Cambogia. Inoltre, per chi fosse interessato a fare un’esperienza di volontariato diretto, ci sarà la possibilità di chiedere informazioni e scoprire come partecipare attivamente ai progetti di Viva la Vida Family.
Partecipare, sostenere e “aiutare”, come dice Nicola, in realtà “aiuta noi stessi”.