Il 25 maggio 2020 l’aereo precipitò nel Tevere. Il ventenne Daniele Papa (foto) allievo pilota, morì mentre rimase ferito il pilota ed istruttore di volo Giannandrea Cito, originario di Martina Franca.
Il 35enne pilota pugliese è imputato per omicidio colposo nel processo in corso a Roma e del quale si è celebrata la prima udienza.
Il padre dell’allievo deceduto, Mario Papa che a sua volta è stato comandante di volo Alitalia ed istruttore di volo negli Usa, in una dichiarazione giornalistica ha detto che, a suo parere, il figlio non poteva essere rimasto bloccato. Mette in evidenza un rapporto dell’agenzia nazionale di sicurezza del volo (Ansv). Stando a tale relazione frutto di un’inchiesta indipendente, secondo il papà dell’allievo deceduto, non è escluso che il pilota fosse stanco avendo guidato per sette ore al fine di raggiungere la capitale.
Peraltro la fase processuale è solo all’inizio e la difesa avrà le motivazioni da esporre, per escludere responsabilità del pilota pugliese.