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Lecce, mafia: il boss che doveva essere riarrestato non si trovava perché era in carcere Conclusione tragicomica della vicenda originata dalla scarcerazione per decorrenza dei termini: Mario Greco non ne sapeva niente

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La settimana scorsa, causa decorrenza di termini (il giudice non aveva chiesto la proroga, in sede di procedura per la motivazione della sentenza) dieci imputati nel processo di Lecce contro la sacra corona unita sarebbero tornati liberi. Giovedì, in effetti, per sette di loro è stata possibile la scarcerazione. Poi la procura leccese ci ha messo una pezza: nuovo ordine di carcerazione. Senonché, ieri, due degli imputati nel processo per mafia risultavano irreperibili. Non si trovavano, ricerche in tutta Italia. Uno dei due si chiama Mario Greco, è di Maglie, ha 35 anni. Il suo avvocato si è così preso la briga di avvisare i carabinieri: non lo cercate perché dal carcere, lui, non si è mai mosso. Non solo: il famoso provvedimento di scarcerazione per decorrenza dei termini non gli era mai stato notificato. Ovvero, di tutta questa storia lui non sapeva niente. Vicenda chiusa in modo tragicomico.

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