Nel 1946 nacque la schedina Sisal, quindi il Totocalcio. Da indovinare i risultati delle partite del campionato. Circa settanta anni di storia, che è stata anche storia del costume italiano, con le prime vincite miliardarie e con una popolazione intera che attendeva non solo in quanto tifosa ma anche in quanto speranzosa di mettere in colonna nella maniera giusta quegli 1X2. Un’Italia, se si voglia, più ingenua, che appunto faceva riferimento al gioco inventato da Dalla Pergola per tentare la fortuna ma anche mettere alla prova un pizzico di competenza calcistica. C’è chi, come il pugliese che ritiene di avere fatto tredici nel 1981 (schedina nella home page) non riesce a riscuotere una vincita miliardaria (in lire) e si è rovinato la vita per questo, comunque il Totocalcio rappresenta un pezzo di storia dell’Italia dal dopoguerra in poi. Ora, con un emendamento alla manovra finanziaria, si vuole decretare la fine del Totocalcio dall’anno prossimo. Il concorso pronostici è in pessima salute, travolto da Superenalotto e poi da un azzardo che sta rovinando le famiglie. E invece di abolire azzardo e slot machine, si va ad abolire il Totocalcio. Specchio di un’Italia che non ha più spazio per i sentimenti (o sentimentalismi) e che non ha tanto spazio neanche per la ragione.