Di seguito un comunicato diffuso dal Comune di Carlantino:
Anche la “Lipu” (Lega italiana protezione uccelli), l’Altura (Associazione per la tutela degli uccelli rapaci e dei loro ambienti) e l’Associazione “Italia Nostra” scendono in campo a sostegno dei comuni di Carlantino e Celenza Valfortore nella lotta contro il progetto che prevede la costruzione di un impianto eolico, un parco costituito da 17 aerogeneratori, per una potenza complessiva pari a 98 MW, da realizzarsi proprio nei comuni di Carlantino e di Celenza Valfortore.
Il piano di lavoro, inoltre, prevede la costruzione di opere di connessione alla RTN e sistema di accumulo da 30 MW, ricadenti anche nei comuni di Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia e Torremaggiore.
La società intestataria del progetto, che ha messo in moto l’iter burocratico senza interfacciarsi con gli enti locali, è la “Rinnovabili Sud Due S.r.l.” con sede legale a Potenza.
Le associazioni hanno scritto al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e alla Regione Puglia chiedendo di respingere con forza il progetto del parco eolico.
Nelle conclusioni del documento, si legge che “il progetto in esame va inquadrato quale parte integrante di un contesto di assalto territoriale promosso con relazioni basate sulla denigrazione territoriale e finalizzato alla mera capitalizzazione di lucrosi introiti finanziari”. Non solo, nella relazione si rileva che “sul piano sociale e dello sviluppo delle comunità, l’intervento spazzerebbe via per sempre qualsivoglia aspettativa di valorizzazione territoriale, inevitabilmente inconciliabile con un intervento così invasivo e alterante l’identità del territorio”
“Siamo completamente in linea con le osservazioni e le richieste fatte dalle associazioni – ha dichiarato il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia – anche i tecnici del mio comune e del comune di Celenza Valfortore sono giunti alla conclusione che il progetto dovrebbe essere valutato negativamente in sede di giudizio di compatibilità ambientale”.
Il sindaco fa riferimento allo studio che i settori tecnici del comune carlantinese e di quello celenzano hanno condotto negli ultimissimi giorni.
Anche nella relazione dei tecnici si rileva che lo studio di impatto ambientale svolto dalla società “Rinnovabili Sud Due S.r.l.” non considera tutti i beni paesaggistico-ambientale localizzati nell’area interessata. In particolare, si fa riferimento ai beni sottoposti a vincolo paesaggistico riportati dalla banca dati informatica del Ministero per i Beni Culturali. Il progetto del parco eolico, infatti, intercetta il Regio tratturo Lucera-Castel di Sangro ma soprattutto incide direttamente sul Tratturo Celano-Foggia, tratturi interessati anche dal vincolo archeologico. Non solo, anche i boschi interessati dal progetto sono sottoposti a vincoli paesaggistici-ambientali. Inoltre, la relazione dei tecnici mette in evidenza come lo studio di impatto ambientale non consideri l’impatto cumulativo degli impianti eolici in relazione a tutti gli altri impianti esistenti o in corso di realizzazione. Lo studio di incidenza, poi, non è conforme alla Linee Guida Nazionali in materia di Valutazione d’incidenza redatte dal MATT NEL 2019. Infine, i tecnici dei due comuni sottolineano come alcune pale non rispettano nemmeno la distanza minima fissata per legge dalle strade comunali, provinciali e statali. Norme previste anche dal nuovo Codice della strada.