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“Il canto dei lendini”: una storia ambientata nell’Albania del comunismo Di Manfred Bushi, in libreria dal 24 gennaio

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Di seguito il comunicato:

L’Albania dei primi anni del comunismo e la dura legge del Kanun – il codice d’onore che segna i destini della gente comune – sono il motore della storia narrata dallo scrittore contemporaneo Manfred Bushi, classe ’69, nato nel villaggio di Krajne, quando la Terra delle Aquile era il regno delle contraddizioni, ed emigrato in Italia nel ’94. Il canto dei lendini è il titolo della prima novità Besa Muci del 2025, una proposta letteraria che arriva dai Balcani e che sarà in libreria e negli store online dal 24 gennaio.

IL LIBRO | UN ESTRATTO

“Fran si era alzato di buon umore. Aveva sognato suo fratello, ucciso due anni prima. Un bellissimo sogno, dove entrambi si erano seduti vicini all’alambicco, cantando, scherzando e ridendo come una volta. Si convinse che era un bel presagio e, mentre si rivestiva, ci ripensava continuamente. Uscì di casa e si diresse verso la baracca dove teneva gli arnesi. Mentre era sotto l’albero del ciliegio vide uno scarabeo che spingeva una enorme palla di sterco. Sembrava un Sisifo che qualche dio senza cuore aveva fatto reincarnare nelle sembianze di questo insetto corazzato e poco grazioso. Fran alzò un po’ il piede e si preparò a schiacciarlo borbottando: in che casa di merda vuoi crescere i tuoi figli? Ma poi gli venne in mente che, quando avevano costruito una parete divisoria in casa, oltre ai mattoni crudi avevano usato una malta fatta di argilla, fieno e sterco di vacca. Era ancora un ragazzino allora, ma lo ricordava bene. Abbassò il piede e lasciò andare lo scarabeo seguendolo con gli occhi. “Forse le cose che abbiamo in comune con gli altri esseri ci impediscono di fare del male”, disse tra sé e sé, ma poi si rese conto di aver fatto un ragionamento sbagliato. “Gli uomini hanno molte più cose in comune, ma alla fine si sbranano tra loro”.

DALLA QUARTA DI COPERTINA
Un banalissimo malinteso fra due vicini di casa dà inizio a una catena di vendette. Nell’Albania dei primi anni del comunismo, la legge del Kanun, il codice d’onore, condiziona la vita della gente comune e ne determina le scelte. Così, l’esistenza della giovane madre Dilore viene stravolta e la donna di colpo si ritrova, con i due figli piccoli, internata in un campo insieme ad altri personaggi: comunisti convinti e disillusi, madri sole come lei, bey musulmani, preti cattolici, contadini, eleganti borghesi. Tuttavia, è proprio qui che Dilore prende coscienza della propria forza e, con determinazione, lotta per conquistare il proprio posto nel mondo e la sua indipendenza di donna.
Manfred Bushi ci regala un romanzo che, nella sua brevità, senza retorica né partigianeria, è in grado di condensare un pezzo di storia dell’Albania, con tutte le sue contraddizioni, in una prosa mai scontata ma, al contrario, icastica e potente.L’AUTORE
Manfred Bushi è nato nel villaggio di Krojne, in Albania, nel 1969. Finita la scuola superiore, si è diplomato presso la scuola della Polizia di Stato. Emigrato in Italia nel 1994, ha frequentato la Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Modena a Reggio Emilia. Attualmente vive e lavora a Modena.

LA CASA EDITRICE BESA MUCI
BESA nasce con l’attenzione rivolta a quegli ambiti letterari che sono da sempre stati penalizzati dal grande circuito editoriale: il travaglio dei Balcani, il crogiolo multietnico del Mediterraneo, la solarità transnazionale del mondo ispanico dall’Europa alle Americhe.
Punti di riferimento di un progetto che intende volgere in lingua italiana le produzioni culturali scaturite da questi grandi bacini di idee, di creatività e d’arte.
A queste letterature in continuo divenire che invocano – tanta è la loro fertilità – una riscoperta permanente o, forse, la riscoperta, Besa dedica gran parte delle sue collane, consapevole che proprio da questo universo in attivo fermento proviene il meglio delle scritture contemporanee. La casa editrice si propone, altresì, di valorizzare quelle aree di scrittura della narrativa italiana analogamente ignorate dal pubblico: proposte letterarie innovative e sovente alternative alle scuole consolidate, incluse quelle che si presentano come sperimentali o d’avanguardia. La produzione di Besa è orientata verso un rigoroso rispetto del pubblico: le opere straniere sono tutte tradotte dalle lingue originali per far sì che il lettore italiano fruisca nel modo più diretto dei valori espressivi anche di testi provenienti dalle aree linguistiche meno frequentate.
Con la propria attività Besa intende stimolare dibattiti ed iniziative nel campo della scrittura: un contesto che in nome delle nuove tecnologie è considerato quasi in via d’estinzione, mentre è molto probabile che debba ancora conoscere vaste e gratificanti affermazioni, proprio in virtù e con l’ausilio della stessa tecnologia.


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