Nel 1991 Paola Rizzello, 27 anni, e la figlia Angelica di due, vennero uccise. I particolari di quel duplice assassinio, riferito soprattutto alla bambina, sono raccapriccianti: ferita dai sicari e, agonizzante, sbattuta contro un muretto a secco. Per quell’omicidio duplice sono stati condannati, con sentenza passata in giudicato, i mandanti: Luigi Giannelli, la moglie Anna De Matteis e Donato Mercuri, uomo di fiducia di Giannelli. Ora però, un supplemento di inchiesta, riapre il caso in rapporto a chi materialmente commise quell’atto di barbarie.
Così, Luigi De Matteis, collaboratore di giustizia, e Biagio Toma, figurano nell’inchiesta della magistratura leccese. De Matteis, con una deposizione risalente a quindici anni fa, raccontò i particolari agghiaccianti del delitto.
La storia è un misto di sacra corona unita e motivi passionali: Paola Rizzello, amante di Giannelli, membro della Scu, lo lasciò e iniziò una relazione con Luigi Calzolari, il quale venne ammazzatonel 1985. La sorte della Rizzello era peraltro segnata, per quello sgarro al suo ex amante. E arrivò la sua morte, il 20 marzo del 1991, con l’assassinio commissionato da Giannelli dal carcere (e, stando alle condanne definitive all’ergastolo, c’entra pure la moglie) tramite Mercuri. Paola Rizzello incontrò le persone di cui si fidava, portò la bimba con sé; ma fu un incontro letale per lei, quello in una zona di campagna di Matino. E la ferocia nei confronti della sua bambina lascia senza parole.