Oggi Carlo Calenda incontra a Bruxelles Margherita Vestager, commissario per la concorrenza dell’Unione europea. Fra i dossier, di primo rilievo c’è quello della vendita Ilva. Al centro dell’attenzione, in merito, la concentrazione di produzione da parte di Arcelor Mittal che, con Ilva, avrebbe ancora di più un primato ritenuto inaccettabile dai concorrenti. Ecco che dunque viene ipotizzato di imporre ad Arcelor Mittal la cessione di qualche altra azienda, nel territorio dell’Unione, per acquisire il colosso con il siderurgico di Taranto.
Oggi però, il dossier principale diventa quello di Embraco, data la strettissima attualità. Il gruppo Whirlpool, al quale fa capo lo stabilimento piemontese, licenzia circa cinquecento lavoratori per andare ad investire in Slovacchia e fruire di una fiscalità più agevole. Ciò che al commissario Ue per la concorrenza verrà probabilmente prospettato, anche dal nostro ministro dello Sviluppo economico, come un aiuto di Stato. Cosa che non si può fare, stando alle regole dell’Unione europea. Ieri, al ministero, la trattativa non è neppure partita e Calenda non l’ha mandata a dire, a quelli di Embraco: non parlo più con questa gentaglia.