Prima aveva scritto così:
Io a questo quesito (scontato e offensivo) voterò NO!
Se il sig. Salvini vuole dare dimostrazioni di forza e “celodurismo” politico, lo faccia assumendosene tutte le responsabilità!
Altrimenti è un quacquaraquà. Lui, chi lo vota e chi lo protegge con quesiti farlocchi!
Poi, scrive Enrico Giuranno:
Sono entrato nel Movimento dopo una esperienza prolungata di volontariato missionario all’estero e l’ho vissuto come un ideale proseguimento di quell’impegno.
Mi sono innamorato di un metodo, di poche regole chiare e inderogabili. Regole che sapevo essere temporanee, ma necessarie in questo momento storico nel nostro Paese.
Non ho seguito leaders carismatici, punti di riferimento o esponenti locali o nazionali. Ho seguito un metodo, delle regole rivoluzionarie che non potevano fallire.
In questo percorso ho incontrato tante persone, alcune di queste le ho stimate, qualcuna la stimo ancora, di queste solo poche sono rimaste nel movimento, non senza difficoltà.
Da almeno un anno a questa parte ho avvertito che quelle regole e quel metodo, che mi avevano conquistato, erano stati traditi, le scelte della base erano state palesemente pilotate.
Da allora un boccone amaro dopo l’altro, senza elencarli tutti, ma solo per spiegarmi meglio, ricordo la scellerata decisione sul TAP fondata su fantomatiche penali di cui ancora non si capisce l’entità o il cambio di linea su affaire Xylella ed eradicazioni: cambiamenti decisi senza condivisione, anzi contro le indicazioni della base.
Da tempo nessuna questione importante è stata sottoposta alla decisione degli attivisti (sempre meno attivisti e sempre più yesman) fino alla ridicola consultazione di oggi in cui siamo chiamati a ratificare ancora una volta accordi politici già presi, contrari ai principi del Movimento.
Ho rinviato a lungo questa decisione nella vana speranza di poter cambiare in qualche modo le cose dall’interno, per continuare a lavorare per la mia Città e soprattutto per lealtà nei confronti del gruppo di Casarano e dei tanti cittadini che mi hanno permesso di sedere in Consiglio comunale.
Da tempo ho perso le speranze di poter cambiare le cose in un movimento che per inseguire consensi ha dimenticato la base e i suoi principi.
Se qualcosa di buono ho potuto fare in questo tempo per Casarano, lo devo solo ed esclusivamente al lavoro di squadra e per questo non temo di lasciare il posto ad una persona che saprà far meglio continuando a mettere insieme competenze e sensibilità differenti di un gruppo bellissimo, composto da persone strane, ma belle e generose, che sono i miei amici di Casarano 5 Stelle.
Dopo anni, in cui sono stato persona di parte, con piacere, finalmente, guardo a Casarano tutta intera e le auguro il mio più sentito in bocca al lupo, perché sappia vincere le fratture e riesca a liberarsi dalle logiche clientelari che l’hanno portata dov’è ora. Io ci ho provato, ho fatto la mia parte. Non mi interessa stare in Consiglio ad ogni costo: a farlo onestamente e secondo coscienza si lavora tanto, si guadagna niente e si racimolano anche beghe legali che nessuno risolverà con un click su Rousseau.
Se qualcosa di buono potrò continuare a fare in altri ambiti, non mi tirerò indietro, perché Casarano la porto nel cuore.