Oggi autopsie sui corpi di Trifone Ragone e Teresa Costanza. Il militare dell’Esercito, 29enne di Adelfia, in serviaio al 132/mo reparto Carri di Cordenons, e la 30enne di Agrigento, laureata alla Bocconi e dipendente delle Generali, sono stati uccisi a pistolettate tre sere fa, davanti al palazzetto dello sport di Pordenone. Ieri hanno preso corpo più di altre, due ipotesi: movente passsionale o pista mafiosa. La prima ipotesi: Ragone avrebbe confessato a un amico l’esistenza di uno spasimante di Teresa che infastidiva e che lui avrebbe voluto affrontare. Ipotesi-mafia: venti anni fa, la famiglia di Teresa Costanza lasciò la Sicilia e andò in Lombardia, dopo che uno zio paterno della ragazza venne ucciso dai mafiosi in quanto ritenuto spia degli inquirenti per far scoprire loro il covo di un boss. Questa versione è stata raccontata da pentiti siciliani.
Il magistrato inquirente fa una valutazione sul tipo di esecuzione: due colpi di pistola in testa a lui, tre a lei. L’arma una 7,65 che, appunto secondo il magistrato, solitamente non è usata da professionisti.