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Commissione per valutare lo scioglimento del Comune di Bari e reazione del sindaco: botta-risposta Pd-FdI Ieri l'iniziativa del ministro Piantedosi definita da Decaro "atto di guerra nei confronti della città"

Antonio Decaro fonte Anci

Di seguito un comunicato diffuso dal partito democratico:

“Ciò che è accaduto oggi segna un punto di non ritorno nella storia politica del nostro Paese. Mai, prima di oggi, un Governo, un Ministro dell’Interno, avevano osato utilizzare i propri poteri amministrativi per combattere gli avversari politici e vincere una competizione elettorale. Quello che ha fatto il Ministro Piantedosi ai danni del Comune di Bari è un atto di una violenza e di una gravità inaudita.”

“E’ evidente a tutti che non esiste nemmeno l’ombra di un solo presupposto per verificare l’ipotesi di scioglimento del Comune. Il Ministro ha dimostrato di aver ignorato platealmente le parole del Procuratore distrettuale antimafia Rossi, quando ha affermato pubblicamente che l’amministrazione comunale è estranea ai fatti contestati ed è sempre stata impegnata pervicacemente nella lotta alla criminalità organizzata. Non solo, Piantedosi ha scelto di ignorare completamente i fatti: ossia che i consiglieri arrestati nell’ambito dell’inchiesta non sono stati eletti nelle liste a sostegno dell’attuale maggioranza, ma di quelle dell’opposizione al governo cittadino. Insomma, l’unica voce che ha voluto ascoltare e servire è quella dei parlamentari di centrodestra che hanno chiesto e ottenuto un commissariamento politico del Comune.”

“A confermare la malafede con cui è maturata questa decisione assurda è la tempistica di quanto sta avvenendo. A pochi mesi da un’elezione in cui proprio il centrodestra, per la quinta volta in vent’anni, sarebbe andata incontro a una sconfitta bruciante. A questo punto, di fronte alla gravità di un atto che nulla ha a che fare con la nostra democrazia e che, anzi, ne costituisce l’esatta negazione, chiediamo l’intervento diretto del Presidente della Repubblica. Tutto questo accade solo nei regimi autocratici, ossia nei modelli cui Piantedosi e il centrodestra evidentemente si ispirano. E noi non possiamo tollerare che tutto ciò succeda in una democrazia come la nostra.”

Così i parlamentari pugliesi del Partito Democratico Marco Lacarra, Ubaldo Pagano e Claudio Stefanazzi.

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Di seguito una dichiarazione di Antonio Picaro, consigliere regionale della Puglia:

È veramente sconcertante leggere le dichiarazioni del Sindaco Decaro, che, invece, di dichiarare guerra alla mafia, cosa fa? Si lascia andare al solito vittimismo arrivando persino a mistificare la realtà giudiziaria.

Quella realtà che rifiuta di affrontare in Consiglio comunale, non sottoscrivendo insieme alla sua maggioranza la richiesta di una seduta monotematica e in Commissione regionale antimafia, dove i suoi compagni di partito, ritengono che rispetto alla mia richiesta non ci sia nulla da discutere.

Insomma, un continuo girare la testa dall’altra parte, come avvenuto per AMTAB che, messa in amministrazione giudiziaria, per il procuratore aggiunto Giannella fungeva da ‘modello di quasi welfare’ in cui le assunzioni erano sotto il controllo e la direzione del clan Parisi.

Se in 15 anni di governo della città il Sindaco Decaro non ha visto, non ha sentito e non ha parlato, il Prefetto di Bari non poteva fare altrettanto. Ritenere che la richiesta di accesso ispettivo sia un atto politico è di una gravità inaudita che mina i più elementari principi di rispetto delle istituzioni. Se è così certo della sua integrità, di cosa si duole? Perché non menziona mai il sistema che si era creato in AMTAB rispetto alla quale deteneva le deleghe senza esercitare il relativo controllo?


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