Il piano nazionale di ripresa è resilienza nella versione riveduta e corretta del governo Meloni è bocciato, nei contenuti, dalla Corte dei Conti. Il Pnrr, riorganizzato dal ministro pugliese Raffaele Fitto, riduce per circa un miliardo duecento milioni di euro le risorse per la sanità. Inoltre il governo si attribuisce poteri in contrasto con il dettato costituzionale, è quanto ritenuto dalla magistratura contabile.
Contro i tagli alla sanità avevano protestato (invano) le Regioni che ora si vedono riconosciuracla giustezza della lamentela.
Le strutture ispettive centralizzato mettono a rischio l’autonomia degli enti locali oltre ad appesantire l’apparato burocratico.