Di seguito un comunicato diffuso da Asl Bari:
Il nuovo Ospedale di Monopoli-Fasano si avvicina sempre più al traguardo del prossimo 24 luglio. Le lavorazioni strutturali, edilizie, gli impianti elettrici e meccanici sono in avanzato stato di completamento nei 7 blocchi e su tutti i livelli dell’edificio, sia all’interno sia nelle aree esterne perimetrali.
Tempi dell’opera
Lo stato di avanzamento del cantiere ospedaliero ha raggiunto complessivamente l’87,57 per cento. Alla data del 15 giugno sono trascorsi 1.646 giorni dall’avvio dei lavori (11 dicembre 2018), pari al 98 per cento del tempo di cantiere stabilito in 1.686 giorni.
La consegna dell’opera è prevista e confermata dalla Direzione Lavori per il 24 luglio del 2023, anche dopo la recente approvazione della quarta perizia di variante, scaturita dalla necessità di stralciare ed eseguire una serie di interventi per esigenze derivanti da sopravvenute disposizioni legislative o regolamentari e finalizzata a migliorare l’opera nella sua funzionalità, peraltro senza aggravio di costi né di tempi di realizzazione.
La forza lavoro
Dal 16 maggio 2023 e al 14 giugno 2023 sono state impiegate 4.729 maestranze in totale, con un massimo di 240 unità e una media, tenendo conto delle presenze tra lunedì e sabato, di 182 maestranze su 26 giorni lavorativi.
Le presenze medie quotidiane nel mese di maggio 2023 sono risultate pari a 177,2 su 26 giorni lavorativi, valore confermato anche nel mese di giugno 2023, su 12 giorni lavorativi dal giorno 1 al 14.
Le verifiche in cantiere
La Direzione Lavori, nell’ultimo verbale di sopralluogo del 1° giugno, ha analizzato lo stato di avanzamento dei lavori nei quattro livelli dell’edificio, più il piano copertura. Le verifiche hanno riguardato le opere edili interne ed esterne, sia con riferimento alla realizzazione di impianti elettrici e impianti meccanici, in particolare idrico sanitario, impianto aeraulico (per il trattamento dell’aria negli ambienti), rete fluidi, scarichi e reti meteoriche.
Le opere strutturali risultano complete al 99% nel piano seminterrato e piano terra e al 100% nel primo e secondo piano e nel piano coperture. Le opere edili interne sono ultimate al 67% nel seminterrato, 86% al piano terra, 84% al primo piano, 85% al secondo e 93% al piano coperture. Impianti elettrici e meccanici risultano completi nei vari livelli in percentuali che oscillano tra un minimo del 79% e un massimo del 97%.
Polo tecnologico, baia di carico, vano di collegamento con il corpo principale dell’ospedale e isola ecologica sono in dirittura d’arrivo, con la parte strutturale finita al 99%, le opere edili al 75%, impianti elettrici e meccanici rispettivamente all’80 e 92%, mentre la cabina di trasformazione è ad un obiettivo di completamento del 94%.
Ultimate le pareti e facciate esterne delle murature perimetrali, le partizioni interne in fibrogesso e cartongesso, si sta portando a termine la posa in opera di controsoffittature, rivestimenti, serramenti esterni e interni, nonché pavimenti, settore in cui si sta realizzando una delle più importanti applicazioni del pavimento sopraelevato (e parzialmente ispezionabile) in ambito sanitario, con una fornitura di circa 40.000 metri quadri. Entro luglio, come da cronoprogramma, è prevista la conclusione delle opere di finitura (tinteggiature, accessoristica, lattonerie e completamenti).
Il nuovo Ospedale si conferma una struttura ecosostenibile, un “green building” rispettoso dei principi definiti dagli obiettivi di sviluppo sostenibile lanciati dall’Onu, e rappresenta una modalità innovativa di costruzione con grande attenzione al recupero e al riutilizzo dei materiali nel territorio. I 54mila metri cubi di calcestruzzo impiegati per costruire l’edificio (oltre a 15 mila mq di pavimentazioni industriali) rispettano, infatti, i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia aggiornati nel 2022 e sono dotati di una specifica certificazione EPD (Environmental Product Declaration) che garantisce il contenuto minimo di materiale riciclato fino all’8% e un risparmio di CO2 di quasi il 25%, confermando un profilo di sostenibilità maggiore – a parità di prestazioni – rispetto al prodotto standard.
La Direzione Lavori, infine, conferma che si stanno ultimando tutti i lavori per le varie discipline con una intensificazione dell’attività che dovrebbe portare alla conclusione dell’opera entro il tempo contrattuale.
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Di seguito un comunicato diffuso da Renato Perrini, consigliere regionale della Puglia:
“La sanità pugliese è allo sbando. Lo denunciamo da tempo ma, evidentemente, Emiliano e Palese hanno altro a cui pensare”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, che pone l’accento sulla criticità che attanagliano la provincia di Taranto. “L’emergenza nei Pronto Soccorso è continua e si riverbera sui pazienti che non trovano nel territorio risposte rispetto alle loro esigenze di cura, ma solo estenuanti attese perché il personale scarseggia. A fronte di un fabbisogno di 225 medici in Puglia, ce ne sono solo 110. Il Santissima Annunziata di Taranto ne ha 15 su 25. Impensabile per un medico di Taranto fare le scuole di specializzazione a Bari poiché inconciliabile, ad esempio, svolgere l’attività di guardia medica a Taranto per poi cercare di arrivare entro le 8:30 del mattino a Bari per frequentare la scuola di specializzazione. Taranto non può essere paragonata alle altre province perché ha un’incidenza sanitaria molto più pesante rispetto ad altre province dove i medici della specializzazione possono fare anche le guardie mediche e le sostituzioni. Da tempo – prosegue Perrini – sostengo che il Moscati di Taranto deve davvero diventare un polo oncologico in grado di prendersi cura dell’ammalato dalla prima visita al prosieguo delle terapie, in modo da creare un unico canale sanitario fra il malato e chi lo cura. Così come è di fondamentale importanza dell’apertura del Pronto Soccorso del Moscati. Senza dimenticare le difficoltà che si stanno vivendo a Castellaneta, Martina Franca e Manduria dove i Pronto Soccorso sono in affanno, soprattutto in queste settimane dove aumenta la popolazione in quelle zone turistiche. Avevo lanciato l’allarme a tempo debito, sollecitando Emiliano e Palese a prevenire la problematica. Ma, come sempre, il silenzio. Di questi e di altri temi chiederò conto in un’audizione specifica che ho già richiesto al presidente della Commissione Sanità, Vizzino, in occasione della quale chiederò che vengano a riferire sia il presidente Emiliano, sia l’assessore alla Sanità, Palese. Ho tuttavia il timore delle loro risposte, una su tutte: quella che non ci sono risorse sufficienti e che a Taranto tutto è concentrato sul nuovo ospedale San Cataldo, che è diventato ormai la soluzione per tutti i mali. Peccato che si tratti di un ospedale che non esiste ancora e che non ci sarà per almeno per un altro paio d’anni. Se tutto andrà bene”, conclude Perrini, vicepresidente della Commissione Sanità alla Regione Puglia.