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Apparecchi da gioco in vari esercizi di Capitanata: accusa, sottratto a tassazione imponibile da 14 milioni di euro Guardia di finanza

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Di seguito un comunicato diffuso dalla Guardia di finanza:

I Finanzieri della Tenenza di Vieste hanno scoperto un’evasione fiscale che sarebbe stata perpetrata da una
società attiva nella gestione e noleggio di apparecchi da gioco.
Le fiamme gialle, valorizzando in chiave tributaria le evidenze raccolte nel corso di un piano coordinato di
interventi a contrasto del gioco illegale ed irregolare eseguito congiuntamente all’Agenzia delle dogane e
monopoli, hanno eseguito una verifica fiscale nei confronti della società con apparati da gioco installati in
numerosi esercizi commerciali della capitanata.
Nel corso della verifica è stato constato che la stessa avrebbe sottratto a tassazione una base imponibile che,
ricostruita sulla base di calcoli presuntivi, ammonterebbe ad oltre 14 milioni di euro ai fini del prelievo erariale
unico (PREU), delle imposte sui redditi (IRES) e dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).
In particolare, si tratta di 16 apparecchi del tipo new slot (AWP) che nel corso delle attività ispettive sono stati
trovati con una doppia scheda elettronica occultata in un doppio fondo ricavato all’interno dell’apparecchio e
che, non essendo collegata alla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, avrebbe permesso di
eludere il conteggio delle giocate ed evadere le relative imposte.
Le basi imponibili sottratte a tassazione sono state segnalate all’Agenzia delle dogane e monopoli ed all’Agenzia
delle entrate per le successive fasi dell’accertamento tributario.
Inoltre, durante il controllo fiscale, i finanzieri hanno constatato violazioni amministrative per l’utilizzo di 1
lavoratore “in nero” e connesse al pagamento delle retribuzioni dei dipendenti in contanti.
Sulla base degli elementi indiziari raccolti nel corso dell’ispezione tributaria, il rappresentante legale della
società è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di dichiarazione infedele e frode
informatica.
Va precisato che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, che indipendentemente dal quadro
indiziario emerso la posizione dell’indagato è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che non può essere
considerato colpevole fino a definitivo accertamento con sentenza irrevocabile.




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