Di seguito un comunicato diffuso da Asl Bari:
Un Centro unico per la lavorazione del sangue a servizio dell’intera provincia di Bari. Si chiama Centro di Lavorazione e Qualificazione Biologica degli emocomponenti dell’Area Vasta di Bari e serviranno 180 giorni e 1,3 milioni di euro (fondi FESR 2014-2020) per vederlo realizzato. Alla consegna ufficiale del cantiere, avvenuta stamane a Triggiano, è stato presentato il progetto della ASL Bari che prevede la riqualificazione del piano seminterrato e rialzato dell’Ala Nord del Presidio Integrato “Francesca Fallacara” per ospitare un Centro specializzato nelle diverse fasi di raccolta, qualificazione e lavorazione del sangue e nella successiva distribuzione degli emocomponenti.
Il Centro di Lavorazione e Qualificazione Biologica è destinato quindi a divenire punto di riferimento a livello provinciale, giacché in essa confluirà la raccolta di sacche di sangue proveniente da tutti i servizi trasfusionali della ASL Bari ma anche dalle altre strutture di raccolta pubbliche e private accreditate. Nella struttura provinciale di Area Vasta, infatti, saranno concentrate le lavorazioni di emocomponenti oggi svolte dalle Strutture Trasfusionali degli Ospedali San Paolo (compresa Altamura), Di Venere e Policlinico di Bari, Monopoli – Putignano, Molfetta e “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, oltre all’attività di qualificazione biologica di emocomponenti attualmente gestita dalla Struttura Trasfusionale dell’Ospedale San Paolo per tutta l’Area Vasta provinciale.
«Un volume di almeno 50mila unità di sangue da trattare, 12 ore di attività giornaliera, sette giorni su sette, 1.300 metri quadri di superficie – ha spiegato il Direttore generale Antonio Sanguedolce – sono i grandi numeri di una struttura completamente nuova, una vera e propria “filiera del sangue” che gestirà in modo ottimale una risorsa preziosissima, centralizzando e razionalizzando l’intero sistema di raccolta e qualificazione del sangue del territorio. Operando in un contesto di Area Vasta sarà quindi possibile migliorare la qualità e la distribuzione degli emocomponenti, grazie all’impiego di personale specializzato, tecnici di laboratorio, biologi, medici e amministrativi, nonchè di una moderna dotazione tecnologica».
«A Triggiano diamo concreta attuazione – ha rimarcato Edmondo Adorisio, direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio e Trasfusionale – a quanto previsto dalle direttive nazionali, in tema di standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi, e dai provvedimenti regionali che hanno ridisegnato il modello organizzativo della Rete trasfusionale pugliese. Sono state individuate, infatti, tre macro strutture a livello regionale ognuna delle quali finalizzata a far convergere in un unico polo sia le attività riguardanti le analisi di laboratorio effettuate sul sangue sia le fasi di lavorazione, comprese quelle successive di smistamento e distribuzione».
Una struttura nuova per dare una risposta innovativa e globale anche al crescente fabbisogno di sangue ed emocomponenti dipendente da cause multifattoriali: invecchiamento della popolazione, trattamenti più intensivi in campo oncologico, incremento di trapianti d’organo, aumento di prestazioni complesse in termini di cure mediche e chirurgiche.
«La novità più importante – ha chiarito Michele Scelsi, già direttore del Dipartimento Trasfusionale e ora consulente – consiste nel centralizzare in un centro dedicato attività che oggi vengono svolte in maniera frazionata in sette diverse strutture e ciò consente non solo di razionalizzare le risorse impiegate, ma anche di innalzare il livello qualitativo e gli standard di sicurezza dell’intera filiera a beneficio soprattutto dell’utenza».
La struttura di Triggiano potrà arrivare a trattare annualmente 55-60mila sacche ematiche – dati del 2021 –, la cui lavorazione e scomposizione nelle diverse componenti produrrà globuli rossi (emazie), destinati al trattamento di anemie croniche, trapianti e interventi chirurgici in elezione e d’urgenza negli ospedali del territorio, piastrine fondamentali per le terapie oncologiche e plasma per gli impieghi farmaceutici.
Alla presentazione sono intervenuti il Direttore sanitario Danny Sivo, il Direttore amministrativo Luigi Fruscio, il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, il direttore del Distretto socio sanitario, Francesco Germini, il progettista e direttore dei lavori, Sante Loporcaro e il responsabile dell’unità operativa Edilizia sanitaria dell’Area Gestione Tecnica ASL Bari, Nicola Iacobellis, che ha illustrato i dettagli progettuali.
Il progetto complessivo
Gli interventi da realizzare per allestire la nuova Officina Trasfusionale – hanno spiegato gli ingegneri dell’Area Gestione Tecnica della Asl Bari – prevedono la riqualificazione di tutto il piano seminterrato dell’ala Nord in Centro di Lavorazione degli Emocomponenti (CLE) e di tutto il piano rialzato dell’ala Nord in Centro di Qualificazione Biologica (CQB) per un totale di 1.300 metri quadri di superficie.
Il progetto prevede spazi suddivisi per aree funzionali omogenee che raggruppano gli ambienti per funzione, così da creare zone separate ben riconoscibili e rendere il più possibile chiari i percorsi di orientamento. L’intervento prevede nel complesso la ridefinizione degli spazi interni con adeguamento degli ambienti agli standards previsti per la nuova attività e l’adeguamento degli impianti idrico e di scarico, elettrico, telefonico e trasmissione dati e impianti di condizionamento per i reparti.
Il Centro di Lavorazione degli Emocomponenti (CLE)
Il Centro di Lavorazione degli Emocomponenti (CLE) sarà realizzato al piano seminterrato e occuperà una superficie di circa 550mq. Gli ambienti saranno organizzati ed adeguati alle nuove necessità. Nello specifico si prevede la realizzazione di un’area attrezzata per l’accettazione di emocomponenti in arrivo dalle strutture trasfusionali; un’area per la lavorazione e stoccaggio degli emocomponenti, con spazi dotati di specifici dispositivi: estrattori/scompositori di sangue intero, centrifughe per sangue intero, frigo-emoteche per emazie, congelatori per stoccaggio plasma, incubatori e agitatori per piastrine; prevista anche un’area destinata alla distribuzione degli emocomponenti in base al fabbisogno delle strutture trasfusionali della rete. Nuovi anche i servizi per il personale, con la realizzazione di appositi spazi da destinare a spogliatoio, studi medici e servizi igienici.
Il Centro di Qualificazione Biologica (CQB)
Il Centro di Qualificazione Biologica (CQB) sarà realizzato al piano Rialzato e occuperà una superficie di circa 750mq. Gli ambienti saranno organizzati ed adeguati alle nuove necessità. Nello specifico si prevede la predisposizione di un’area di accettazione/validazione di emocomponenti in arrivo dalle strutture trasfusionali del territorio; saranno individuati appositi spazi per le attività diagnostiche, in cui organizzare i reparti di pre-analitica, immunoematologia, sierologia, analisi molecolare; saranno quindi predisposte apposite aree per lo stoccaggio dei diversi componenti secondo opportune condizioni termoigrometriche (temperatura, umidità e circolazione dell’aria). A servizio del personale, inoltre, saranno predisposti appositi spazi da destinare a spogliatoio, studi medici, sala mensa e servizi igienici.
Il Sistema di trasporto certificato
Il nuovo servizio di trasporto degli emocomponenti e dei campioni di sangue delle donazioni dalle Strutture afferenti al Centro Unico di Lavorazione e Qualificazione sarà garantito nel rispetto della normativa vigente (la gara aziendale è in corso) attraverso l’utilizzo di automezzi dotati di vano separato, contenitori secondari e contenitori terziari a norma, sistemi per il monitoraggio delle temperature durante il trasporto. Lo stesso sistema certificato di trasporto – ogni prodotto sarà identificato con un codice UNI – consentirà il conferimento alle Strutture Trasfusionali afferenti delle unità prodotte (emazie, piastrine) secondo le necessità di ciascuna in termini di consumo. Infine, anche il ritiro del plasma lavorato per il conferimento all’industria di lavorazione convenzionata con la Regione Puglia per la preparazione dei plasma derivati (albumina, immunoglobuline ecc.) avverrà unicamente dalla nuova struttura realizzata nel Presidio Integrato di Triggiano.