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Carceri: “macché sovraffollamento” Sappe

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Stralcio del comunicato diffuso dal sindacato di polizia penitenziaria Sappe:

Lo dice il nuovo procuratore di Napoli dottor GRATTERI e lo dice il SAPPE , sindacato autonomo polizia penitenziaria che il sovraffollamento delle carceri (così come è stato per altri governi) è la foglia di fico per non parlare dei veri problemi delle penitenziari Italiani che sono: 1- strutture fatiscenti in cui troviamo la violazione della costituzione sul reinserimento dei detenuti; 2-la grave carenza organica della polizia penitenziaria;3- il servizio sanitario per detenuti allo sbando; 4- i penitenziari ridotti a manicomi senza assistenza e cure; carceri fuori controllo con detenuti che la fanno da padrone per le scelte scellerate dei Capi DAP su proposte dei dirigenti generali che dal parco giochi del terzo piano del DAP, assistono alla mattanza della polizia penitenziaria che cade come birilli a seguito delle aggressioni dei detenuti. Nel nostro paese invece, basta dire la parola magica sovraffollamento delle carceri e si chiude il discorso con la proposta di costruire nuove carceri, mentre decine di talk show che discutono anche del sesso degli angeli, si guardano bene di affrontare una questione così spinosa che mette di fronte alle loro responsabilità politici impreparati, dirigenti del DAP inetti, e cosi via. Peraltro mentre per le altre forze dell’ordine si sceglie il meglio per dirigere i vari corpi, per la polizia penitenziaria sono arrivati(se escludiamo Nicolò Amato) come Capi DAP magistrati che sono pensionandi; che hanno proposto patti con detenuti per farli stare buoni; trombati dalla politica; oppure con forti agganci; tutte persone molto stimabili ma impreparati per affrontare questi grandi problemi, per cui hanno tirato a campare, partecipando a manifestazioni, rilasciando interviste in cui si prospettavano cambiamenti epocali che alla fine, hanno peggiorato lo stato delle carceri italiane, senza mai rendere conto a nessuno del loro operato, anzi ricevendo l’esoso appannaggio riservato ad un capo di una forza di polizia. Sicuramente queste cose potranno dare fastidio a molti , come accaduto al generale Vannacci con il “mondo alla rovescia “, ma i fatti non si possono confutare. Ritornando al sovraffollamento i conti non tornano, poiché se prendiamo la statistica delle presenze dei detenuti al mese di Agosto (fonte DAP) rileviamo che a fronte di 51206 posti abbiamo 58428 detenuti da cui togliere circa 1200 detenuti semiliberi che escono la mattina e rientrano la sera Quindi un sovraffollamento nazionale del 12% che è da controllare ma sicuramente non tragico; i problemi diventano invece gravi poiché a fronte di regioni che hanno carceri mezze vuote, c’è ne sono altre come la Puglia che da anni sono piene come un uovo, con un sovraffollamento che arriva il 60%(vedi tabella allegata). Per questa cattiva gestione in una azienda privata si chiamerebbero i responsabili che gestiscono i detenuti a livello nazionale e li si manderebbe a casa, poiché questa dissennata ripartizione costringerebbe lo stato Italiano a pagare milioni di euro (con i soldi dei cittadini) all’anno ai detenuti che, non avendo a disposizione lo spazio così come prevede una sentenza europea, fanno ricorso. In Italia invece, il bengodi per la delinquenza europea e mondiale, la politica premia questi dirigenti facendoli guadagnare diverse migliaia di euro al mese.

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